Loading
Nuovo quotidiano d'opinione e cultura
Il tempo: la ricchezza per l’umanità
Nuovo quotidiano d’opinione e cultura

Corridoi blu

E’ Natale, si, è Natale in ogni casa e in ogni vicolo, nella sfarzosità delle tavole, nel calore dei maglioni e dei regali sotto l’albero, nelle prelibatezze oltremisura dei piatti, nelle risa e nel gioco, nei programmi tv che tengono compagnia, è Natale, si, per il consumismo e per le tradizioni, per i locali, per i fedeli e per chi attende questo periodo per abbandonare le intemperie quotidiane. Eppure, non tutti le abbandonano. E’ Natale per tutti, si, la venuta del Salvatore riguarda specialmente i bisognosi. Nei corridoi blu, il Natale non è sfarzo e calore, ma sofferenza e attesa. Ho avuto modo di visitare i corridoi blu, per motivi personali, il giorno precedente la vigilia, ed ho avuto modo di vivere dodici ore di consapevolezza di quella che è la realtà che ci circonda ma che fondamentalmente non ci “riguarda” perché “fortunati” e distratti dalla quotidianità, dal calore degli affetti e da mille altre cose. Il natale nei Corridoi blu è differente, lì vi è un via vai di infermieri che si prestano nel modo migliore a soccorrere i malati e le persone sole, che attendono di ricevere l’aiuto che sperano talvolta non riuscendo a sopperire al forte bisogno, è un limbo in cui tra un paziente ed un altro ne arriva un altro ancora, talvolta in gravissime condizioni, e i medici mancano, l’attesa aumenta, il nervosismo, la disperazione e la stanchezza si fanno strada. Nei corridoi blu sai quando entri ma non sai quando esci. Anziani stazionati da giorni in attesa, grida di dolore e di desiderio di fuga. Esausto il personale, le ore passano, e l’attesa aumenta, e rimani li ad osservare la realtà, persone sole che aspettano una chiamata o una visita dagli affetti che non arriva, persone che ti raccontano la loro storia di come hanno vissuto fin quando la vita le ha condotte in quel luogo più e più volte, richieste d’aiuto continue, tanto che seppur sofferente cerchi di aiutare, scambi parole di incoraggiamento con i familiari stremati in attesa da giorni per un ricovero ai propri assistiti, e ti rendi conto della gravità di ciò che c’è aldilà della dimensione quotidiana. Attesa, infinita, attendi anche tu di essere visitato ma comprendi che in mezzo a tanto dolore sei fortunato in fondo, e senti la necessità di fare qualcosa, un conforto, un aiuto nelle piccole cose, a coloro che stanno lì con te ad aspettare. Ma nei corridoi blu non è semplice mantenere la calma e la lucidità, eppure la lucidità è tutto. Il tempo si ferma, sembri esser bloccato allo stesso momento, e sospiri sperando di uscire presto da lì, rimani inerte a sentire le urla del personale e del primario furioso per la calca creatasi e per la mancanza di aiuti, situazione ormai nota a Caltagirone, la cosa più triste è che le persone soffrono e si ritrovano ad assistere a tutto ciò, nulla togliendo alla stanchezza psicologica del personale che ammiro, nonostante le difficoltà cerca di far fronte al meglio e con fermezza ai bisognosi. Nel frattempo arrivano i pasti, prelibatezze sui generis che toccano ad ognuno, in una situazione in cui la fame è l’ultimo pensiero, comprendi che quel pasto è condivisione di dolore con i tuoi fratelli, perché il dolore condiviso non è mai come sobbarcarsene totalmente, ed anche nella stanchezza qualche sorriso illusorio viene fuori, nonostante assisti alle scene più tragiche, decessi, cattive notizie ai pazienti, pensi ancora di più di esser fortunato, o forse solo in coda. Mentre al di fuori il Natale economico e tradizionalista imperversa, mentre tutti si preparano alla grande vigilia, al consumo forsennato di pasti per cui si sono spese ore di preparazione, allo spacchettamento di regali, nei corridoi blu di Caltagirone manca il calore, mancano i sorrisi, manca l’affetto, si vive in un limbo in cui rimane la speranza, di tornare a vivere il Natale consumistico e superficiale per certi versi, privo di preoccupazioni e lacrime, nella semplicità di un abbraccio.

Share Article
Studio lettere moderne presso Roma, sono appassionata di scrittura, musica e teatro, amo suonare il pianoforte, il canto, la cinematografia e la poesia, mi piace spaziare e trasmettere di me attraverso l’arte. Ho una visione della vita prettamente romantico-filosofica e da buona sognatrice mi lascio guidare dalle parole sui fogli. Mi ritengo testardamente legata alle emozioni che sono per me parte essenziale della vita e senza le quali quest’ultima sfiorirebbe. Il mio motto “le passioni sono il siero della vita”

You may also like

TOP