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Bellini,il sì alla vita del Don Giovanni

E’ stato un convincente Don Giovanni quello proposto dal Teatro Massimo Bellini per la seconda opera del cartellone 2025.  Un Don Giovanni che ha osato e puntato soprattutto sulla dimensione ossimorica della celebre opera mozartiana, non a caso definita un dramma giocoso, un gioco leggiadro che si fa dramma, sottolineato dall’enorme, piacevole varietà della musica, ora cupa e apocalittica, ora gioiosa.

In scena, per l’audace regia di Davide Garattini Raimondi,  l’allestimento del 2010 del Tbilisi and Ballet State Theatre e del Teatro de la Maestranza di Siviglia, con le tanto attese scene di Ezio Frigerio e dei costumi di Franca Squarciapino, meritatamente famosa per il premio Oscar: belle sicuramente, forse non entusiasmanti, hanno fatto da sottofondo a una regia che, ambientando l’opera negli anni ’30, ha voluto sottolineare come eterna e senza tempo è la vicenda dell’eterno seduttore, in cui la vivacità e la forza della passione stracciano l’amore stereotipato della monogamia. Don Giovanni ama, ama a suo modo, ama la libertà e la bellezza, forse enucleando lo spirito più puro di ogni uomo: “È tutto amore. Chi a una sola è fedele verso l’altre è crudele; io, che in me sento sì esteso sentimento, vo’ bene a tutte quante: le donne poi che calcolar non sanno, il mio buon natural chiamano inganno”.

In questo senso la regia Di Raimondi ha teso ad esaltare l’eterno conflitto tra desiderio e dannazione, affidando alla furia violenta di minacciose pistole la resa dei conti finale, in cui, tra la delusione di tanti melomani e fan mozartiani, Don Giovanni muore per mano di sicari, cadendo sotto gli impietosi colpi delle armi da fuoco. Da dissoluto punito a  oggetto della vendetta del Commendatore, un’interpretazione che può avere il suo fascino e ha costituito la novità della messa in scena.

Sostenuta dall’orchestra del Massimo, animata da un azzeccato connubio di naturalezza e precisione, con la sua solita gestualità morbida e sicura, Beatrice Venezi alla direzione d’orchestra ha saputo leggere la partitura con adeguata adesione ai suoi motivi profondi, mostrando attenzione alla raffinatezza dei dettagli e garantendo adeguato sostegno alle belle voci dei cantanti, il vero punto forte dell’opera , che non a caso hanno strappato lunghi applausi finali.

Di pregio dunque tutto il cast dei cantanti che hanno offerto una prova matura. Markus Werba, famoso baritono,  è stato un Don Giovanni perfettamente nel ruolo, accattivante nell’aria  “Là ci darem la mano” e interprete sapiente, dotato di un bel timbro e di una azzeccata musicalità. Christian Senn ha incarnato un vivace Leporello, sincero, vocalmente ben delineato, con una simpatica presenza scenica. Ottima performance anche per il Don Ottavio del tenore Valerio Borgioni, con splendida e corposa voce, che ha strappato più di un applauso; bravi anche Andrea Comelli nel ruolo del Commendatore e Alberto Petricca in quello di Masetto. Buona la prova, come sempre, del coro istruito da Luigi Petrozziello.

La palermitana Desiree Rancatore nei panni di Donna Anna, si è confermata ancora una volta un vanto tutto siciliano, ad ogni sua presenza sulla scena, per la solida linea di canto e l’eleganza nel fraseggio, nonché per le notevoli doti attoriali. A noi, che l’abbiamo seguita da molto vicino, non è sfuggita l’intensa partecipazione e la convincente mimica, che la confermano un’artista completa. Che è poi quello che richiede il cimentarsi con un’opera di Mozart, il quale non era mai benevolo con i suoi cantanti, cui richiedeva notevoli doti canore, ma anche grande presenza scenica e adeguato talento recitativo. José Maria Lo Monaco, nel ruolo di Donna Elvira, ha manifestato tutte le sue doti di mezzosoprano; deliziosa anche la Zerlina del mezzosoprano Albane Carrère, dalle accattivanti qualità vocali.

Il tutto per un Don Giovanni gradevole, leggero, capace di dire sempre sì alla vita, maestro indiscusso dei seduttori di tutti i tempi.

 

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Docente liceale, collabora con la pagina culturale del quotidiano La Sicilia e la rivista di informazione scolastica La tecnica della scuola. Recensisce spettacoli di teatro di prosa, musica e lirica per il quotidiano on line Sicilymag.

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