Intervista a Chiara Ragnini, un eclissi tra favole in musica

Un abbraccio fra il pop e la canzone d’autore: così Chiara Ragnini ama definire la sua musica. Cantautrice ligure attiva da anni sulla scena musicale nazionale indipendente, scrive canzoni dall’adolescenza e da allora non ha più smesso. Durante la sua carriera ha ricevuto numerosi premi (Premio Lunezia per Autori di Testo, Premio InediTO Colline di Torino, Premio Donida, Premio Internazionale Stellina). Nel 2015 partecipa come corista allo spot tv Tutti Cantano Sanremo e commenta il Festival in diretta su RaiPlay dal truck di Radio RAIDue. L’anno seguente partecipa a Mezzogiorno in Famiglia in diretta su RAIDue vincendo la sfida canora.
Il 30 settembre 2022 comincia un nuovo viaggio con il singolo La casa sul mare: una elegante ballata pop rock che è un inno all’amore anche verso la sua terra di Liguria.

Nel 2023 è inserita nel volume Cantautori e cantautrici del nuovo millennio. Il dizionario edito da Iacobelli editore. Nella primavera dello stesso anno vince il Premio Internazionale Stellina di Viareggio.
Chiara, le tue canzoni sembrano delle favole in musica, sono avvolgenti e intense. Quanto ti senti rappresentata dalla tua immagine di artista? Ci sono cose che nascondi alle tue canzoni?
Grazie per le tue belle parole! La Chiara cantautrice non è molto diversa dalla Chiara di tutti i giorni: le canzoni sono lo specchio con cui mi racconto senza filtri, lasciando spazio, soprattutto, ai miei lati più malinconici e oscuri. Sono il modo più semplice e diretto per esprimere gioia ma, ancor di più, per elaborare i lutti, di qualunque natura essi siano.
Nel 2011 esce il tuo primo album, Il Giardino di Rose, dal sapore folk-pop, nel 2017 il tuo secondo disco electro-pop La Differenza. La “Differenza” ha un sound rispetto al tuo primo lavoro, avevi voglia di sperimentare nuovi territori musicali? Come sei arrivata a fare questo passo?
La Differenza del titolo rappresenta bene il distacco dalle sonorità più acustiche che mi avevano rappresentata sino a quel momento per lasciare spazio ad un abito electro-pop che ha adornato in maniera più completa ogni singolo brano. Avevo bisogno di ripartire e dare una nuova veste e immagine alle mie canzoni e l’ho fatto sperimentando molto, giocando e finalmente raggiungendo una maturità artistica che aspettava da tempo di consolidarsi definitivamente.
Ascoltando l’album sono rimasto affascinato da Il Vortice Bianco. Come nasce questa canzone?
Hai scelto una delle canzoni a cui sono più legata: il vortice bianco è un’immagine che raffigura bene la sensazione di impotenza e stasi legata ad una relazione soffocante. Il testo, infatti, racconta di un limbo da cui è difficile uscire, ispirato dalle storie vere di tante amiche che si sono ritrovate ferme immobili per tanti anni in “vortici” emotivi da cui poi, fortunatamente, sono riuscite ad evadere. Il ritornello descrive bene il magnetismo, negativo, di certe persone che, in modo molto carismatico e manipolatorio, ingabbiano il partner senza possibilità di evoluzione: “Ma io so che il motivo è quel vortice bianco che non lascia più spazio né tempo, l’attitudine magnetica a restare con te immobile”

Qual è il momento più emozionante della tua vita musicale e che senti di raccontarci?
Sono stati talmente tanti i momenti davvero belli ed emozionanti vissuti sino ad ora grazie alla musica che non basterebbe una sola chiacchierata a descriverli! Te ne cito alcuni: l’aver imbracciato la chitarra di Luigi Tenco al Restauro in Festival nel 2011, l’aver condiviso il palco più volte con un artista immenso come Vittorio De Scalzi, l’aver incontrato lungo il mio percorso grandi professionisti e artisti che da ragazzina potevo solo ammirare in foto e che oggi mi (ri)conoscono e stimano.
So che hai avuto l’occasione di suonare la chitarra di Luigi Tenco di fronte ai suoi familiari: che sensazione hai provato?
Una meravigliosa sensazione di onore, gratitudine e ansia da prestazione!
Partecipi a Sanremo Social 2012, risultando per la critica fra le migliori proposte pervenute e sfiorando la partecipazione al Festival. Parlaci di questo grande successo.
Sono arrivata negli anni sempre a un passo dal Festival, in un modo o nell’altro: sono state tutte splendide occasioni di condivisione e incontro che mi hanno dato l’opportunità di toccare con mano la realtà del Festival e di conoscere tanti nuovi artisti e colleghi con i quali, in alcuni casi, sono nati bei rapporti di amicizia che durano ancora oggi. Ogni anno ho l’opportunità di partecipare agli eventi collaterali a Sanremo: durante questa ultima edizione sono stata ospite di Michele Monina nel suo Privè e ho duettato a Casa Sanremo con Francesco Facchinetti nello Stand GLO grazie a Cannizzo Produzioni che mi ha coinvolta durante i loro eventi. Speriamo che la distanza dall’Ariston piano piano si accorci sempre di più!
Quanto c’è di diverso nella Chiara Ragnini del 2022 rispetto alla Chiara del 2011 quando pubblicava il suo primo album Il Giardino di rose?
L’unica differenza è che ora ho un bagaglio di esperienze e strumenti in più che mi permetttono di avere una visione più chiara e lucida del mio percorso artistico: l’entusiasmo e la passione non sono diminuiti e, anzi, sono in continua crescita ed evoluzione.
Nel 2011, vinci il Premio Donida 2011, con il quale ottieni un contratto editoriale con Universal Music Publishing Ricordi. Cosa succede dopo questo esordio?
Il 2011 è stato per me l’anno del grande cambiamento che mi ha permesso, anche grazie a questo Premio, di uscire dai confini liguri e farmi conoscere a livello nazionale, soprattutto dagli addetti ai lavori. E’ stata la molla che mi ha spinta a credere seriamente in quello che stavo facendo e a proseguire a farlo con ancora più serietà e professionalità.

A distanza di due anni dal tuo ultimo EP torni con il singolo La casa sul mare. È un inno d’amore per il mare?
La casa sul mare è un atto d’amore sia verso le persone che amiamo che, soprattutto, verso i luoghi che chiamiamo casa, che sanno accoglierci e coccolarci anche se non sono gli stessi in cui siamo nati e cresciuti. In particolare, io da genovese sono stata adottata dalla provincia di Imperia, da un piccolo borgo di nome Lingueglietta e dal suo fratello marinaro che è il borgo di San Lorenzo al Mare: questi sono i miei luoghi adorati a cui è dedicata la canzone.
Progetti futuri?
Sono impegnata ora con numerosi appuntamenti dal vivo: questo è stato per me l’anno della ripartenza vera e propria, molto più impegnativo rispetto ai due anni appena trascorsi e immediatamente post-Covid. Finiti i concerti con l’autunno mi dedicherò agli arrangiamenti dei nuovi brani con l’obbiettivo, per l’anno prossimo, di concludere il nuovo album, in cantiere già da tempo: saranno altre 10 canzoni inedite che non vedo l’ora di farvi ascoltare.