La presentazione di “A Manchester con gli Smiths-Un Walkabout musicale “,di Giuseppina Borghese

Il 3 marzo, a Catania presso Zō – Centro Culture Contemporanee, si è tenuta la presentazione di “A Manchester con gli Smiths – Un walkabout musicale” (Giulio Perrone Editore) di Giuseppina Borghese, giornalista originaria di Barcellona Pozzo di Gotto (collaboratrice de “La Gazzetta del Sud” e del blog “Minima&Moralia”); ennesima tappa di un vero e proprio tour che ha impegnato l’autrice per tutta la penisola (Sicilia compresa: oltre a Catania, Barcellona, Messina, Palermo, Siracusa, Milazzo).

Ascoltata da un pubblico attento e partecipe, coadiuvata dal moderatore Claudio Litrico, e dall’accompagnamento musicale curato da Antonio Vetrano, la Borghese ha illustrato, in maniera brillante e ironica, la genesi dell’opera: come indicato nel sottotitolo, un “walkabout musicale”, dove il termine inglese, che potrebbe essere tradotto semplicisticamente come “passeggiata”, indica invece, riprendendo una definizione antropologica riferita agli aborigeni australiani, un viaggio che è un autentico rito di passaggio, e che dunque non è solo uno spostamento geografico, ma un percorso di maturazione, personale ed emotiva, prima ancora che professionale.
La descrizione di una città inglese che ha dato tanto alla musica internazionale (per gli Smiths, ma per tanti altri gruppi rimasti nella memoria collettiva), ma anche alla storia e alla società inglesi (ed allo sport, e in particolar modo al calcio), si interseca con la vita dell’autrice, con le sue esperienze personali, con le sue riflessioni, e con la musica degli Smiths ad accompagnare, e a contrassegnare, le tappe di una esplorazione dei luoghi e dei quartieri più iconici di una città con una grande storia, anche se decisamente poco turistica. E’ un libro, dunque, che parla di musica, perché gli Smiths ne costituiscono l’orgine e il costante sottofondo, ma che riesce a proiettarci in una realtà sociale, economica, politica, persino urbanistica, che ha vissuto cambiamenti drastici, spesso dolorosi: non nego di avere apprezzato particolarmente le capacità analitiche della Borghese, il suo saper raccontare una città, un popolo, una comunità.

Gli eventi di questo tipo, bisogna essere onesti, non sono, solitamente, indimenticabili: il più delle volte si tratta di serate stracche e noiose, con autori che si pongono “autorialmente” su un piedistallo, e con un pubblico poco attento o addirittura annoiato; la presentazione di “A Manchester con gli Smiths”, invece, grazie al brio e all’invidiabile preparazione della Borghese, accompagnata benissimo da Litrico e Vetrano, è stata decisamente interessante, al di là di ogni più rosea aspettativa.
Divertente in alcuni momenti, incisiva sul piano emotivo in altri, quando la lettura di alcuni passaggi del libro, e la citazione di alcune delle canzoni degli Smiths, ha portato alla luce eventi significativi o addirittura drammatici, storici o personali, che il pubblico ha seguito con attenzione e partecipazione.
Ho sempre pensato che, per un autore, raccontare un libro, la sua genesi, le idee e le vicissitudini che lo hanno accompagnato, sia estremamente complicato, a prescindere dal fatto che il pubblico abbia già letto l’opera: Giuseppina Borghese ci è riuscita benissimo.
Non posso che consigliare “A Manchester con gli Smiths”, e nello stesso tempo fare i migliori auguri alla giovane autrice per i suoi prossimi riti di passaggio: nei quali, ne sono sicuro, avrà ancora un pezzetto di Sicilia nella mente e nel cuore.