L’attore Paul Giamatti vince il Golden Globe e dedica il premio agli insegnanti

La dedica commovente dell’attore Paul Giamatti che vince il Golden Globe e dedica il premio agli insegnanti. Nel film “The Holdovers-Lezioni di vita” ha convinto la sua interpretazione nel ruolo di un insegnante di lettere.
Ieri, a Beverly Hills, alla cerimonia dei Golden Globes 2024, l’attore Paul Giamatti ha vinto il premio come miglior interprete maschile protagonista per il film “The Holdovers- Lezioni di vita”, di Alexander Payne, al cinema dal 18 gennaio.
L’attore, che non è nuovo ai premi, nella pellicola di Alexander Payne ha interpretato il ruolo di un docente di lettere classiche un po’ rude,che in una scuola preparatoria del New England, nel campus durante le vacanze di Natale, deve sorvegliare gli studenti che non possono tornare a casa. Stringe legami con uno studente e con la cuoca della scuola e da lì si dipana la vicenda.
Il periodo di ambientazione è il 1870. Il contesto mette in luce le sfide del mondo dell’insegnamento. Durante la cerimonia queste sono state le sue parole di dedica agli insegnanti :” È un film su un insegnante, io interpreto un insegnante. Tutta la mia famiglia è composta da insegnanti, tutti, da generazioni. Gli insegnanti sono brave persone dobbiamo rispettarli. Fanno una cosa buona, è un lavoro duro, quindi questo premio è per loro”. Bella notizia se qualcuno spende qualche parola di lode per gli insegnanti e dimostra di apprezzarne il lavoro quotidiano. Oggi, infatti, al docente si chiede sempre di più, anche stravolgendone il ruolo e “riprogrammandolo” in base al “turn over” dei vari legislatori e all’umore di Dirigenti, alunni e genitori. Così si trasforma, di volta in volta, in psicologo, burocrate, assistente sociale, genitore di scorta, zio/zia affettuoso/a e forse, in qualche istituto, pure in domatore!
Peccato che tali parole, così semplici e sentite, siano state pronunciate dall’altra parte dell’oceano, e non, invece, in Italia da un italiano “vero”.
Forse, una dedica così prestigiosa, può rappresentare un punto di svolta se principia dagli “odiatiamati”e onnipotenti United States. Sull’onda del sempre osannato mito americano, l’essersi ricordati del lavoro delicato e duro dei docenti, potrebbe innescare anche in Italia un serio dibattito sul ruolo e sulla “ missione” dei docenti, facendo sbocciare qualcosa di positivo. Ne attendiamo l’avvento.