In Tv si discute di cose che non si conoscono

Capita di rientrare a casa prima del solito.
Vado alla ricerca di un telegiornale e, tra i vari canali, su RAIUNO, m’imbatto nel programma pomeridiano “La vita in diretta”.
Opinionisti a contratto, di nessuna competenza e di basso livello culturale, discutono su tutto.
Per citare due che ho visto oggi, ma che pare siano spesso in studio: Simona Izzo e Alessandra Mussolini.
Emettono pareri, e talora anche sentenze, su vicende di cronaca per le quali vi sono indagini in corso, e pertanto segrete.
Discutere di ciò che non si conosce è la regola.
Caratteristiche prevalenti: luoghi comuni a quintali, assoluta superficialità, voci che si sovrappongono, atmosfera da pettegolezzo.
I conduttori del tutto compiacenti: sono stati scelti proprio per questo.
I discorsi che avvengono nel bar dello sport ne escono riabilitati.
A cosa serve tale infimo livello del servizio pubblico televisivo?
Distrarre e intontire le coscienze di quanti guardano e, magari, si appassionano.
Tutto ciò è funzionale al potere politico. L’italiano medio non deve pensare ai problemi veri del Paese, che spesso sono anche i suoi.
Il popolo “bue” ha fatto sempre comodo.
“Tutto va bene, madama la marchesa”!