La politica dell’insulto è misera

Reputo drammatica la condizione dell’essere umano nel presente momento storico.
Consumismo ed edonismo imperversano determinando una omologazione di massa nel pensiero, nei gusti, nel linguaggio, nei comportamenti.
La vita viene sempre più ridotta al mero possesso di beni.
Non importa chi tu sia, bensì che cosa abbia o potresti avere, e cosa abbiano o potrebbero avere i tuoi sodali.
Si sta perdendo il valore della unicità della persona e la conseguente ricchezza che deriva dalla molteplicità.
La diffusione di internet e dei social consente di nascondersi facilmente agli altri, di mentire e mistificare la realtà.
La politica è l’ambito privilegiato di tale fenomeno.
L’ insulto contro il nemico di turno rappresenta il linguaggio più immediato e nasconde la mancanza di argomenti.
L’ ignoranza così trova ampio spazio e prende il posto della competenza.
Sono in aumento gli analfabeti funzionali, che banalizzano i temi complessi, minimizzano e impoveriscono il dibattito.
L’ ignoranza lì rende arroganti e superficiali, incapaci di mettersi in discussione.
In particolare i politici sono sospettosi, e gridano subito al complotto contro se stessi e contro il “popolo” che pretendono di rappresentare.
Siamo messi veramente male!
È difficile uscirne in tempi brevi.
Occorre pazienza storica ed impegnarsi per diffondere consapevolezza e capacità critica.
Confermo sempre più la necessità di un impegno costante con le nuove generazioni, poiché solo da esse può nascere un vero cambiamento.
Ogni tunnel ha un’uscita, e sono certo che un giorno rivedremo la luce.