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‘’Cento luoghi per giocare’’, a Catania una Celebrazione del Diritto al Gioco

 Domani e dopodomani, la città metropolitana di Catania ospiterà una manifestazione pubblica interamente focalizzata a uno dei diritti più trascurati, ma essenziali, dell’infanzia: il diritto al gioco. Promossa dal comitato regionale Sicilia per l’Unicef, insieme ai comitati provinciali e all’Associazione Eris formazione, l’iniziativa – intitolata “Cento Luoghi per Giocare” – rilancia il valore dell’articolo 31 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, dove il gioco è riconosciuto come diritto universale.
DUE GIORNI TRA DIALOGHI E PIAZZE VIVE
L’evento inizia domani, alle ore 10:30, nella sala consiliare del comune di Catania, con un incontro-dibattito dal titolo “Educare al gioco, educare con il gioco”. Un momento pensato per riflettere, confrontarsi e tracciare prospettive nuove. Interverranno il sindaco di Catania, Enrico Trantino, il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi, il presidente Unicef Sicilia Vincenzo Lorefice, Luca Natale di Unicef Italia, Antonio Oliveri dell’associazione Eris, i docenti Giambattista Bufalino e Giorgia Mavica dell’università degli studi di Catania, il sociologo Sergio Platania e Alessandro Romano dell’università Kore di Enna. A moderare sarà la giornalista Desirèe Ferlito. L’incontro sarà arricchito da un momento di spettacolo curato dal rispetto del mago Dimis, capace di restituire alla parola “gioco” tutta la sua forza evocativa.
Il giorno seguente, 28 maggio, in occasione della Giornata Mondiale del Gioco, prenderà vita il cuore della manifestazione: almeno cento spazi pubblici in tutta la Sicilia – tra piazze, scuole, cortili e centri giovanili – saranno abitati da bambine e bambini, impegnati in attività ludiche, laboratori, performance e momenti di condivisione. Nella sola area metropolitana di Catania, il progetto avrà un impatto su 12 Comuni, 18 sedi, 50 gruppi e 40 istituzioni educative: oltre 90 realtà stanno partecipando in rete. Il coordinamento dell’intero progetto è affidato ad Alessandro Giacomo Fangano, presidente del comitato Unicef di Catania.
 
IL GIOCO COME IMPEGNO CIVILE
Non è una semplice festa. È una dichiarazione collettiva. “Cento Luoghi per Giocare” ci ricorda che il gioco non è un passatempo frivolo, ma un gesto necessario. Uno spazio di libertà che educa, protegge, costruisce comunità. Restituire ai bambini il tempo e il luogo per giocare è un dovere civile, prima ancora che pedagogico. È un
atto politico nel senso più alto del termine: significa riconoscere nell’infanzia un interlocutore attivo, presente, degno di ascolto e rispetto.
Per questo, l’UNICEF Sicilia rilancia un messaggio chiaro: giocare è un diritto. Sempre. Ovunque.
VERSO EDIZIONI FUTURE
Chi partecipa, riscontra. Chi riscontra, capisce. E chi capisce, non può che augurarsi che questa iniziativa cresca. Che diventi ancora più minuziosa, più solidale, più ascoltata. Perché ci sono ancora numerose periferie dove il gioco è assente, troppi contesti in cui la voce dei bambini resta ignorata. Che le edizioni a venire possano dare ancora più spazio e luce a questo diritto delicato e forte. Che da cento luoghi, si passi a mille.
 
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A soli sedici anni ha iniziato il suo percorso nel giornalismo, scrivendo come corrispondente e raccontando la cronaca di Camastra e Naro sul giornale La Sicilia. Spinto dalla passione per l’informazione, qualche anno dopo ha iniziato a collaborare con testate di rilievo come il Giornale di Sicilia, Corriere dello Sport e L’Amico del Popolo di Agrigento, storico settimanale cattolico. Il suo viaggio lo ha poi portato a Milano, dove ha scritto per il Giornale di Milano Sud, dando voce alle storie e ai cambiamenti della zona meridionale della città. Ma le radici lo hanno richiamato in Sicilia, dove per un decennio ha diretto Tribeart, la prima guida dedicata alle arti visive dell’isola, punto di riferimento per artisti e appassionati. Da sempre convinto dell’importanza dell’etica professionale, afferma con decisione: “Il compito di chi fa giornalismo è uno solo: informare il lettore in modo corretto, senza compromessi”.

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