Militello in Val di Catania è il Borgo dei borghi 2025. Un altro successo per la Sicilia

Il Borgo dei borghi 2025 è Militello in Val di Catania, già facente parte della lista World Heritage UNESCO 2002 delle città tardo barocche del Val di Noto. La vittoria è stata proclamata dalla conduttrice del programma Kilimangiaro, Camilla Raznovich, su Rai3, durante la serata di Pasqua. Il celebre concorso, ormai giunto alla sua dodicesima edizione, ogni anno celebra l’eccellenza, la bellezza, la cultura, le tradizioni e la storia dei piccoli Borghi italiani. Militello è anche il paese d’origine di Nello Musumeci, attuale Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, e del grande Pippo Baudo.
La Sicilia, dunque, si riconferma ancora una volta terra di eccellenza culturale. Con quest’ultima vittoria porta a casa il quinto titolo.
Ecco l’albo d’oro delle passate edizioni, con i borghi vincitori della competizione:
– 2014: Gangi (Palermo)
– 2015: Montalbano Elicona (Messina)
– 2016: Sambuca di Sicilia (Agrigento)
– 2017: Venzone (Udine)
– 2018 / Primavera: Gradara (Pesaro-Urbino)
– 2018 / Autunno: Petralia Soprana (Palermo)
– 2019: Bobbio (Piacenza)
– 2021: Tropea (Vibo Valentia)
– 2022: Soave (Verona)
– 2023: Ronciglione (Viterbo)
– 2024: Peccioli (Pisa)
Il Borgo di Militello è situato nelle estreme propaggini settentrionali dei Monti Iblei e vanta un pregevole patrimonio barocco, archeologico e ambientale. La sua vittoria è stata decretata dalla somma in percentuale del voto popolare e da una giuria di esperti scelta dalla Rai. La seconda posizione, medaglia d’argento, è toccata ad Agliè, comune di poco più di 2.500 abitanti, situato nel Canavese, in Piemonte.
Militello in Val di Catania è anche il primo borgo della provincia di Catania a fregiarsi del prestigioso riconoscimento nazionale, dopo il titolo di “Borgo più bello di Sicilia” (anno 2022).
Molte sono le perle d’arte presenti a Militello. Proviamo ad elencarne alcune:
Il Santuario di Santa Maria della Stella, edificato a partire dal 1722, in sostituzione dell’antica Basilica di Santa Maria della Stella distrutta dal terremoto del 1693 (oggi detta “Santa Maria la Vetere”, edificata dai Normanni intorno al 1090, dopo aver sottratto tali contrade al dominio saraceno). Aperto al culto nel 1741 e dedicato alla Madonna della Stella, Patrona principale della Città, è collocato in cima ad una scalinata e presenta un’armoniosa facciata ricca di intagli, con a fianco una svettante torre campanaria. La pianta è basilicale a tre navate e possiede dodici altari. Alcuni leggiadri pilastri sostengono l’ampia volta a botte decorata a stucco e affrescata del pittore militellese Giuseppe Barone (1947). Tra i tesori presenti ricordiamo: la preziosa statua in legno e canapa della Madonna della Stella (1618), restaurata dopo il 1693; una grandiosa pala d’altare di Olivio Sozzi raffigurante la Natività di Maria, incorniciata da una macchina lignea del 1753; la pregevole statua lignea del Cristo alla Colonna (XVII secolo), attribuita a fra’ Umile da Petralia; numerose tele di pregio, come quella raffigurante il Martirio di san Bartolomeo del 1694; i sarcofagi in pietra dei feudatari della città dei secoli XV e XVI, testimonianza del Regio Patronato di cui la chiesa godette fino al 1788 e della sua antichità come chiesa sacramentale della città. Fa bella mostra di sé anche la straordinaria pala d’altare in terracotta invetriata dello scultore fiorentino Andrea della Robbia, raffigurante la Natività di Gesù (1487). Nel 2002 il santuario è stato inserito nella lista UNESCO dei beni Patrimonio dell’Umanità.
Complesso della chiesa ed ex Abbazia di San Benedetto
Voluto dal principe e mecenate Francesco Branciforte e dalla moglie Giovanna d’Austria, Arciduchessa d’Austria, figlia di Ferdinando I d’Asburgo, in seguito completato dalla figlia Margherita, il vasto complesso benedettino di Militello fu costruito tra il 1616 e il 1646 e si contraddistingue per l’impianto manierista con spunti barocchi di pregio nell’intaglio. Per dimensioni è il terzo monastero benedettino di Sicilia dopo quelli di Catania e Monreale.
La chiesa confraternale di San Sebastiano. Fu sede dell’omonima confraternita collegata forse all’ordine di Malta. Sin dalla fine del 1500 divenne meta di devoti e pellegrini che andavano a far visita a San Sebastiano Martire, compatrono di Militello, per aver liberato dal flagello della peste la città. Distrutta dal terremoto del 1693 come altri edifici della Sicilia Orientale, fu riedificata nel 1702 inglobando nella facciata il portale della chiesa cinquecentesca. Merita di essere citata anche la Fontana della Ninfa Zizza, risalente al 1607. La campagna intorno a Militello custodisce preziosi angoli di paradiso, come le Cascatelle naturali dell’ Oxena, al confine con il territorio di Francofonte. Tra le specialità culinarie ricordiamo le cassatelline della “zia monaca”, la mostarda di fichi d’india, i dolci con le arance rosse e le scacciate di verdure selvatiche.