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La misteriosa vicenda dei tre ragazzini scomparsi nelle Grotte dei Saraceni

Desta ancora scalpore a distanza di oltre 56 anni la vicenda della scomparsa di tre ragazzini, Giuseppe La Licata, Domenico Astorino e Domenico D’Alcamo, scomparsi ad Aspra in provincia di Palermo. I tre all’epoca poco più che bambini, scomparvero dopo essere usciti dal doposcuola. Erano tornati a casa per posare quaderni e libri e poi avevano deciso di riuscire in strada per andare a giocare, non facendovi più ritorno. I genitori, legittimamente preoccupati per il mancato ritorno a casa, si mobilitarono la sera stessa per cercarli e nella loro ricerca si rivolsero ad un amichetto dei tre, Ignazio Prezioso, il quale diede un indizio fondamentale per proseguire le ricerche, e cioè che i tre amichetti avevano deciso di andare ad esplorare le Grotte dei Saraceni, invitandolo a seguirli. Ignazio però, aveva scelto di non seguirli poiché riteneva si potesse trattare di un luogo poco sicuro; i tre amici passarono nella bottega della zia di Ignazio, Maria, per acquistare una candela al fine di farsi luce nel buio delle grotte. Le Grotte dei Saraceni, per chi non lo sapesse, sono un labirinto di cunicoli sotterranei scavati nel tufo e sfruttati proprio per estrarre la pietra, sin dai tempi della dominazione araba. Pertanto forti di queste indicazioni preziose fornite dal giovane amico dei tre, i genitori iniziarono le ricerche nelle grotte assieme ai vigili del fuoco, le forze dell’ordine ed i volontari che si erano premurati di dare una mano in quei momenti di terribile sconforto. La ricerca si rivelò molto complessa, proprio a causa della struttura di queste grotte e non diedero alcun risultato. La fatica di quei momenti fu sottolineata in modo preciso e puntuale dall’allora vicequestore Vittore il quale affermò che: “Ho l’assoluta convinzione che tutto questo lavoro che ci ha tenuti svegli e con i nervi a pezzi per circa tre giorni l’abbiamo fatto a vuoto. Da buon padre di famiglia, però, non me ne dolgo”.

I tre bambini scomparsi

Col passare dei giorni però la tesi della ricerca del tesoro, che si era ipotizzata, all’interno delle grotte perse credibilità per i genitori dei tre bambini; soprattutto a fronte del fatto che i tre vennero descritti come timidi e paurosi dal padre di Domenico Astorino, Vincenzo, non convinto assolutamente dalla bontà di quella iniziale teoria investigativa. La presenza dei bambini nelle Grotte dei Saraceni veniva scartata, ed avanzava invece l’ipotesi della fuga a Palermo. Inoltre il padre di Giuseppe La Licata affermò che l’acquisto della candela era stato un equivoco nella narrazione di quella giornata, in quanto ad acquistare la candela non era stato Giuseppe, ma l’altro figlio che era ancora in casa, assieme a cento lire di pancetta. Risultò infruttuosa anche una segnalazione che indicava i tre bambini in quel di Torino. In quei giorni tutta la cronaca nazionale era piena di riferimenti alla vicenda dei tre amichetti siciliani di Aspra scomparsi, tra queste notizie spiccò il reportage di Vittorio Paliotti sul numero di fine maggio del 1968 della Domenica del Corriere, intitolato “Preghiera per tre bambini”. Paliotti nel suo reportage sottolineò come i tre erano assolutamente inseparabili ed erano soprannominati i “tre pesci” poiché abilissimi nel nuoto. Ma nonostante questa ulteriore indicazione dei tre non vi era traccia neanche nel porticciolo, ove le imbarcazioni erano tutte presenti, pertanto si poteva escludere la fuga per mare. Un paio di anni dopo, siamo nel 1970, il padre di Domenico D’Alcamo, Clemente D’Alcamo, fece una inquietante rivelazione: raccontò che qualche tempo prima della scomparsa i tre erano fuggiti a gambe levate dopo essere stati avvicinati da due uomini ed una donna su una macchina rossa che avevano provato ad avvicinarli con la scusa di dare ai tre delle caramelle. Tutte le ipotesi che vennero fatte non furono in alcun comodo confermate da fatti certi ed il caso è rimasto un vero e proprio cold case. Anche la storica trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?” si è interessata alla vicenda senza però ottenere alcun risultato, ma con il fine quanto meno di poter riportare agli onori della cronaca una vicenda coperta dal più totale mistero. Nel 2018 nello slargo che si trova ad Aspra, tra corso Italia, via Francesco Tempra e via Scordato è stata collocata una targa, per non dimenticare Vincenzo Astorino, Domenico D’Alcamo e Giuseppe La Licata, la cui scomparsa è ancora oggi una ferita nel cuore non solo delle famiglie, ma anche dei cittadini della frazione.

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Alessandro Sorace classe 1988, nato a Catania. Giurista, giornalista pubblicista, appassionato di arte, storia ed amante della cultura, del gusto e del buon vivere. Collabora da gennaio 2022 col quotidiano online "Clessidra 2021".
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