“Confidenza” di Daniele Luchetti

Il 2024 ha visto l’uscita di numerosi film italiani di grande spessore, tra cui spicca “Confidenza”, diretto da Daniele Luchetti. Tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, il film rappresenta un viaggio complesso nelle dinamiche delle relazioni umane e nei conflitti interiori dei protagonisti. Il film segue le vicende di Pietro, intrepretato da Elio Germano e Teresa, interpretata da Federica Rosellini, e si apre con un presente in cui il primo è già anziano ed in casa dopo aver ricevuto la figlia con la nipote, decide di gettarsi dalla finestra aprendo così la storia dei due personaggi che incarnano le sfaccettature più intime e problematiche delle relazioni sentimentali. A questo punto giunti, c’è un grande flashback che costituisce il cuore del film e che racconta la storia di Pietro Vella un professore del liceo che insegna filosofia e Teresa la sua studentessa migliore che non perde occasione per mettersi in mostra agli occhi del professore fino agli esami di maturità che la faranno assurgere come una delle migliori della classe per voti e disciplina. Dopo la maturità Teresa decide di non continuare con l’università e con la facoltà di matematica ma di lavorare in un’osteria. Quando Pietro lo scopre va da Teresa per farla riflettere e farle cambiare idea visto la sua intelligenza. Pietro riesce a convincerla a riprendere gli studi e tra loro nasce una storia d’amore. La loro relazione è segnata fin dall’inizio da una forte intensità emotiva e intellettuale, che li lega ma al contempo li mette di fronte a continui conflitti. Teresa è una giovane donna brillante, passionale e determinata, che cerca in Pietro una guida e un complice intellettuale. Pietro, d’altro canto, è affascinato dalla vitalità e dall’intelligenza di Teresa, ma è anche sopraffatto dai propri dubbi e insicurezze. Il momento chiave del film è la scena in cui Teresa, in un impeto di sincerità e con la voglia malcelata di legarlo per sempre a sé, confessa a Pietro un segreto che porta dentro di sé da anni. Pietro fa lo stesso con Teresa. Questa confessione rappresenta un punto di svolta nella loro relazione, segnando l’inizio di una nuova fase fatta di intimità ma anche di vulnerabilità e fragilità. La “confidenza” del titolo, infatti, non si riferisce solo al segreto rivelato, ma anche al delicato equilibrio di fiducia che si instaura tra i due protagonisti. Con il passare del tempo, le differenze caratteriali e le tensioni non risolte iniziano a logorare il rapporto fino alla separazione. Pietro sposa anni dopo Nadia, interpretata da Vittoria Puccini, ma l’interiorità del protagonista è sempre in primo piano per la sua incapacità nel gestire i propri conflitti interni in relazione a quella confidenza di molti anni prima e decide di rifugiarsi sempre più nel lavoro, trascurando Nadia fino al tradimento con una collega durante un weekend fuori per una premiazione. Durante questo weekend però reincontra Teresa, che nei suoi discorsi riapre quella vecchia ferita relativa a quella confidenza di tanti anni prima che però Pietro non aveva mai dimenticato. Dopodiché si ritorna all’inizio del film, all’oggi; la figlia di Pietro decide di proporre un premio a suo padre per l’impegno profuso a diffondere la cultura da professore e per i suoi trascorsi ministeriali. Decide quindi di contattare Teresa la quale, dovrà premiare Pietro. La figlia di Pietro dirà al padre che sarà proprio Teresa a premiarlo, da lì riaffiora per l’ennesima volta dentro Pietro la paura che durante la premiazione ed il discorso Teresa possa in qualche modo rivelare a tutta la platea quella vecchia confidenza che tanto lo ha tenuto in scacco durante il corso degli anni, tanto a spingerlo durante l’arco di tutta la pellicola in più occasioni a trovarsi vicino al suicidio proprio perché non riusciva a gestire bene il peso di quella rivelazione. Si arriva quindi alla scena in cui vi deve essere la premiazione, Pietro fino all’ultimo esita ed infine non entra nel palazzo che lo doveva vedere protagonista. Il finale è indubbiamente molto particolare perché Pietro Vella ripercorrere a ritroso tutte le fasi del film, mediante un espediente che colloca degli oggetti che possono essere ricollegabili alle varie fasi, ed infine decide di chiudersi all’interno di un cartone da imballaggio per proteggersi da ciò da cui non era riuscito a proteggersi durante tutta la propria vita. Questo film indubbiamente ci mette davanti alla grande incognita dell’aprirsi totalmente all’altro, dove questa apertura dall’individuo viene sempre percepita come una fragilità, una zona franca nella quale si annidano tutte le proprie paure e i propri timori e che spesso ci porta a non essere mai totalmente aperti nei confronti degli altri. Un vecchio detto popolare rappresenta bene questa vulnerabilità da preservare e dice che al marito bisogna mostrare sempre mezzo fondoschiena. La vecchia saggezza popolare allude proprio a non mostrarsi mai in toto, per evitare di scoprire il fianco e quindi, come Pietro Vella, di sentirsi vulnerabili di fronte all’altro. Daniele Luchetti, con la sua regia attenta e sensibile, riesce a creare un equilibrio perfetto tra dramma e introspezione. Utilizza sapientemente la fotografia e la colonna sonora per amplificare le emozioni e creare atmosfere che riflettono lo stato d’animo dei personaggi. La scelta di alternare scene di dialogo intenso con momenti di silenzio e contemplazione conferisce al film un ritmo unico, che coinvolge lo spettatore dall’inizio alla fine. La scena della confessione di Teresa è uno dei momenti più potenti del film. La regia di Luchetti qui è magistrale: l’uso dei primi piani e del silenzio che circonda le parole di Teresa crea una tensione palpabile. La reazione di Pietro, inizialmente di incredulità e poi di comprensione dolorosa, è resa in modo estremamente realistico e commovente. “Confidenza” è un film che merita di essere visto e riflettuto e rappresenta uno dei film italiani più rilevanti del 2024.