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Nuovo quotidiano d'opinione e cultura
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Dove nacquero i maccheroni?

E’ possibile dare una risposta attraverso la ricerca di documenti e prove logiche.
Le paste alimentari videro la luce in Sicilia dopo l’avvento della dominazione Araba.
La parola “maccherone”, non deriva dal basso latino “maccaronis”, bensì dal Siciliano
“MACCARRUNI”, che nel dialetto Siciliano , il termine è adoperato come patronimico,
come soprannome e infine costituisce il fulcro di numerosi proverbi e modi di dire, come:
“maccarruni senza Sali”, di persona sciocca; “manciari maccarruna ‘n testa a ‘nautru” ,
essere più scaltro; “cascari lu maccarruni ‘nta lu furmaggiu”, di cosa giunta al momento
opportuno.
Quest’ultima locuzione probabilmente avrà suggerito al Boccaccio la felicissima immagine
dei maccheroni rotolanti sul pendio di una montagna di parmigiano grattugiato.
Tra l’altro, con quel fiumicello di Vernaccia, ci attesta come sia antico l’uso gastronomico di
suggellare con un buon bicchiere di vino una mangiata di spaghetti. La testimonianza è
importante, perché viene a smantellare la tesi di quanti consigliano di bere acqua sulla
pastasciutta.
La tradizione popolare in due delle regioni più “MACCARONARE” d’Italia – la Sicilia e il
Lazio- raccomanda il vino.
Un adagio Siciliano insegna: “Voi campari anni e annuni? Vivi vinu supra lu maccarruni”,
invece a Roma dicono: “Vino e maccaroni so’ la cura pe’ li pormoni”.
Non si riesce perciò a capire da cosa i sostenitori dell’acqua abbiano tratto il loro
convincimento; a meno che non abbiano frainteso un vecchio proverbio toscano citato dal
Giusti: “Su’ pesci mesci, sul macco non restare, su’ maccheron non bere se tu non vuoi
restare”.
Restare sta per smettere. Ed eccone il senso: non bere mai acqua o vino a metà di un
piatto di pastasciutta, perché la bevanda modifica e disturba le sensazioni gustative del
palato. Bevendo a fine piatto, l’inconveniente non si verifica. D’altro canto, ognuno può
farne prova.
Ci sono altre prove documentali e storiche che attestano sull’origine Siciliana dei
maccheroni, che racconteremo nel prossimo articolo dedicato alla rubrica “tempo di
cucina” pagina che racconta origini, curiosità e ricette dedicate alla pasta.

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Rosario Cunsolo, è stato commerciante e agente nel settore dell’elettronica di consumo per ben venticinque anni. Ha collaborato con le più importanti aziende del settore degli elettrodomestici, dell’elettronica e della telefonia, dove è stato spesse volte insignito come migliore professionista del settore. Si è sempre distinto in tutti i settori merceologici e oggi si è saputo rinnovare diventando consulente e intermediario assicurativo. Nel 1995, ha fondato la prima associazione Antiracket a Paternò (CT) denominata A.P.A.A. la quale operò con successo nel territorio. A novembre del 2011, prese la presidenza dell’Associazione Antiracket Antiusura “Alfredo Agosta” del sistema Confcommercio a Paternò dove con la stessa professionalità ha saputo essere una guida per tutti, verso la legalità. Alla fine del 2012, ha dato le dimissioni dalla “Alfredo Agosta” e da subito, ha formato una squadra di professionisti che hanno dato alla luce il 19/03/2013 alla nuova Associazione Antiracket Antiusura “Libera Impresa” ONLUS. La nuova formazione è composta da professionisti e imprenditori che hanno saputo dire No al Racket.

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