Loading
Nuovo quotidiano d'opinione e cultura
Il tempo: la ricchezza per l’umanità
Nuovo quotidiano d’opinione e cultura

Storie di tutti i giorni

Prima avevo paura. Di tutto, di restare sola, di perdere le persone care, di non riuscire… come ognuno di noi. Casa scuola, scuola casa, casa lavoro, amici…

Poi la vita mi ha portato lontano dalle mie sicurezze, un’altra terra, gente sconosciuta e diffidente, che ho conquistato solo con un po’ d’amore e di serietà. Alla fine splendide persone, esattamente come la maggior parte di noi.

Ho dovuto fare i conti col vivere da sola, provvedere a me. Eh si, fortunatamente alcuni supermercati di catene conosciute c’erano pure lassù, ma il pane… e come si fa? Il pane bianco, di farine raffinate, è controindicato per la salute, non posso mangiarlo tutti i giorni e chiedo quello di semola. La risposta tragicomica in veneto: “E cus’è la shemola?”

A questa risposta mi arriva lo sconforto, ma con l’istinto di sopravvivenza rispolvero gli insegnamenti della nonna e mi metto anche a infornare pane, una o due volte a settimana, quando il lavoro lo permette…

Dicono si chiami resilienza, si ne avevo sentito parlare, ma dal vivo… Tutt’altra cosa!

La vita trascorre serena: tra un’infornata, una torta e un piatto di pasta, torno almeno una volta al mese in Sicilia, mio marito mi raggiunge quando il lavoro mi trattiene, mi sento perfettamente integrata nelle due famiglie, quella originaria in Sicilia e quella nuova in Veneto. E il tempo corre….

Lì non ho il mare da andare a vedere e da respirare… La sera se voglio incontrare qualche amica, anche se sono praticamente astemia mi devo abituare allo spritz. Lo Hugo, giusto perché altro non reggo (adesso a distanza di anni, nemmeno quello perché ho perso nuovamente gli enzimi!). La mattina tra nuvolette di respiro vado a prendere un caffè nell’unico bar del borghetto dove vivo… un sorriso e via! Si va al lavoro!

Questo almeno fino a Febbraio 2020, quando la CoViD-19 (anch’essa femmina maledetta, CoronaVirus Desease, malattia da CoronaVirus) spunta prepotente nelle nostre vite. Non tanto per l’infezione in sé, quanto per gli spettri che ci ha recato. Il caffè ho continuato a prenderlo, tranne quei due o tre giorni in cui nessuno sapeva cosa fare e passeggiava sul balcone di casa senza poter uscire, noi come struttura sanitaria non ci siamo fermati un attimo…

Immunoglobuline, dei vari tipi, diversa memoria anticorpale

Così per il mio lavoro, mi vengo a trovare a costante e stretto contatto con la gente… nel nord Italia, purtroppo, l’assistenza del medico di famiglia è ridotta ai minimi termini, un po’ come sta iniziando ad essere adesso qui in Sicilia: “Mi potete aiutare? La dottoressa non risponde al telefono e sul cartello c’è scritto che non vuole che ci rechiamo allo studio”. Purtroppo, anche in questa tremenda situazione, non essendo medico, non posso esprimere una chiara opinione su quello che è la malattia emergente o sulle altre patologie non infettive di cui a rotazione soffrono i nostri pazienti. Anche nel nostro ambulatorio c’è un periodo di alternanza tra direttori sanitari e sono giorni in cui i medici spesso impegnati nei reparti ospedalieri vengono a distanza di una o due settimane a fare ambulatorio privato, giusto per garantire il servizio.

Mi trovo spesso, quindi, a dover rassicurare, dover consigliare cautela, di più non posso fare. Spesso sono semplici controlli, ma quando in base alla gravità degli esami si ritiene imprescindibile il consulto medico: “No signora, non può prendere un farmaco qualsiasi, oggi occorre che trovi il modo di vedere urgentemente il medico o vada al pronto soccorso”… Fattori di infiammazione, Troponine e CkMb elevati oppure valori di coagulazione alterati… Meglio eccesso di prudenza che trascuratezza, non si gioca con la vita delle persone.

Quante volte un semplice: “Vada a fare un tampone se ha dubbi!” o un “Si faccia consigliare dal farmacista un farmaco idoneo” ha ridato speranza, ha fatto sentire non abbandonati i pazienti. Già, perché eravamo rimasti noi laboratori e le farmacie le uniche professionalità sanitarie accessibili… E devo dire con orgoglio che in quei giorni tremendi, dei nostri pazienti, non ne abbiamo perso nemmeno uno!

E poi passano i giorni e senti che a pochi chilometri dal tuo paese, isola felice, è segnalato un epicentro dei focolai infettivi, ma vabbè, basta un po’ di precauzione. Pazienza, prudenza e rimbocchiamoci le maniche!

A forza di mascherine e disinfettante, con una segretaria splendida che mi ha aiutato a far rispettare rigorosamente i nostri protocolli igienici, abbiamo superato il periodo durissimo senza infezioni in struttura, né denunce per infrazioni.

E intanto i giorni passano, si fanno mesi e non riesco a tornare a casa, i miei hanno bisogno. E mio marito mi manca e la gente in tutta Italia viene decimata… in tv in quei giorni vediamo morire gente di tutte le età, anzi verosimilmente per postumi di quella che solo adesso gli scienziati all’estero nelle pubblicazioni chiamano “Spikeopathy”*, tanti si ammalano gravemente o spengono ancora giovanissimi.

Eh si, a distanza di cinque anni, tre dalla CoViD-19, la mia visione  della vita è molto cambiata.

 Una volta non credevo di poter fare molto, ma quando ti ritrovi a dover prendere decisioni, quando l’alternativa è la vita o la morte, fai di tutto affinché ogni situazione positiva prenda il sopravvento.

Quando fai di tutto per le persone care mentre vivono, ti senti sazia, soddisfatta, di più non puoi fare. Auguro ad ognuno di noi di poter provare questa sensazione.

E non c’è religione o scienza che tenga.

(*)(Biomedicines 2023, 11,2287 p. 23/08/2023)

Share Article
Laura Mannino, diplomata Ragioniere e Perito Commerciale con chiara passione per il Diritto e la Ragioneria, si laurea in Scienze Biologiche e si specializza in Patologia Clinica presso l’Università di Catania; si fa le ossa sin da subito con la diagnostica lavorando a ricerche su tipizzazioni virali di Poliovirus, Papillomavirus, virus ed infezioni in epoca gestazionale, passando dal reparto Trasfusionale alla diagnostica di laboratorio presso molti dei migliori ospedali etnei sotto la guida del Prof. Travali. Dopo qualche esperienza presso laboratori privati locali, viene assunta in poliambulatorio Veneto tramite colloquio in videoconferenza e gestisce con successo la sicurezza del poliambulatorio stesso e del laboratorio annesso in piena epoca CoViD-19. Cultrice dell’arte, ama dipingere istintivamente e scrivere, soprattutto, articoli giornalistici anche a tema scientifico, brevi ed efficaci qual è la sua natura.
TOP