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Piero Angela: la curiosità di imparare divertendosi

Lo scorso 13 agosto in prima serata su Raiuno è stato riproposto “Piero Angela – Un viaggio lungo una vita”, lo speciale di “Ulisse, il piacere della scoperta” dedicato al più grande divulgatore della televisione. Piero Angela era oramai un appuntamento fisso di ogni estate negli ultimi anni con il suo Super Quark. Per me, con interessi lontani dal mondo scientifico, ha rappresentato tanto in termini di curiosità ed interesse verso quelle scienze che la scuola non sempre riesce ad insegnare poiché non le ammanta della giusta formula di magia che invece riusciva a dare nei suoi programmi Piero Angela. Un mondo a parte. Proprio così, un mondo a parte era quello della divulgazione intelligente e del buon senso, della statura culturale e morale che quest’uomo ha saputo rappresentare. In molti nel nominarlo lo hanno definito divulgatore, ebbene è un “titolo riduttivo” quello di divulgatore. È stato anche un divulgatore ma è stato molto di più e lo si capisce anche da chi ha avuto modo di viverlo e conoscerlo profondamente in prima persona: il figlio Alberto. Durante il discorso alla camera ardente tenutosi in Campidoglio a Roma lo scorso 16 agosto, ha affermato che spesso si è trovato a pensare di avere in casa una sorta di moderno Leonardo Da Vinci, un uomo cioè che con la sua intelligenza e curiosità si spingeva oltre la normale conoscenza. Ed allora la saggezza si fà piena e consapevole. Una delle affermazioni da condividere, che spiegano questo suo spingersi oltre, si riferisce al mondo della scuola, che dovrebbe essere la base di partenza di ognuno di noi e che se affidata ai giusti referenti potrebbe sempre fare la differenza; Piero Angela affermò quanto segue “Personalmente, mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino “ludendo docere”, cioè insegnare divertendo”. Troppo spesso invece ci si imbatte in situazioni ben diverse da queste, la scuola fatta da soggetti che non hanno quel fuoco sacro interiore dell’insegnamento e che di conseguenza trasmettono poco o nulla ai loro studenti.

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Alessandro Sorace classe 1988, nato a Catania. Giurista, giornalista pubblicista, appassionato di arte, storia ed amante della cultura, del gusto e del buon vivere. Collabora da gennaio 2022 col quotidiano online "Clessidra 2021".

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