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Un malinconico Hemingway inaugura la stagione di prosa di Taormina Arte

Quale migliore scelta di Ernest Hemingway per iniziare, venerdì 14 luglio, la stagione di prosa di Taormina arte 2023, sotto l’accurata direzione artistica della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi?

In effetti con la sua scrittura tagliente e incisiva, con la sua prosa asciutta ed essenziale il grande scrittore americano ha offerto, grazie al suo romanzo “Al di là del fiume e tra gli alberi”, definito da Tennessee Williams sul New York Times  “il migliore e più onesto lavoro che abbia fatto”, un testo adatto a un reading affascinante e coinvolgente che ha visto come lettori Sergio Muniz, Jane Alexander e Debora Caprioglio.

In prima nazionale per una co-produzione Taormina Arte e Teatro Ghione di Roma, in collaborazione con ArteVen, lo spettacolo, grazie alla mirata regia di Giancarlo Marinelli e allo splendido scenario della Villa Comunale di Taormina, al Parco Trevelyan, ha donato al pubblico un viaggio toccante nella storia del cinquantenne colonnello americano Richard Cantwell, un uomo combattuto tra l’amore per Renata, una giovane nobildonna veneziana diciannovenne, e il presentimento della morte ormai vicina, il tutto attraversato da ricordi della prima e della seconda guerra mondiale.

I tre interpreti, preceduti da una bella lettura dell’incipit del romanzo di Beatrice Venezi, che si è rivelata brava inteprete non solo di note, ma anche di parole), hanno saputo ricreare l’atmosfera  malinconica e sottilmente decadente dell’opera di Hemingway, che non a caso strizza l’occhio al romanzo breve di Thomas Mann “Morte a Venezia”: Muniz affascinando col suo dolce accento spagnolo, Jane Alexander calandosi perfettamente nel ruolo della nobile Renata e Debora Caprioglio regalando le pagine conclusive dell’opera con piglio deciso e voce profonda. Il tutto animato dalla dimensione itinerante della piéce, che ha visto gli spettatori vagare curiosi alla ricerca di nuove parole del romanzo e scoprire la Alexander emergere da un tappeto verde di vegetazione e la Caprioglio stagliarsi su uno sfondo di immagini proiettate, (le belle Multivisioni di Francesco Lopergolo), evocanti situazioni narrate.

Davvero un bel gioco di luci, suoni e video per un omaggio di Taormina a un tormentato scrittore d’Oltreoceano che amava molto l’Italia e ne fece la sua patria d’elezione, visitando spesso Venezia (dove risiedeva all’hotel Gritti e beveva al celebreHarry’s bar) e innamorandosi dell’isola di Torcello, in cui si ritirò per un mese presso la Locanda Cipriani per scrivere e cacciare le anatre. Risiedeva poi a Villa AprileaCortina o all’Hotel Concordia di tanto in tanto per poi rilassarsi con una bevuta alla sala bar dell’Hotel de la Poste.

Tutti luoghi rappresentati nel romanzo “Al di là del fiume e tra gli alberi”, cui le voci dei bravi attori hanno ridato magia e incanto.

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Docente liceale, collabora con la pagina culturale del quotidiano La Sicilia e la rivista di informazione scolastica La tecnica della scuola. Recensisce spettacoli di teatro di prosa, musica e lirica per il quotidiano on line Sicilymag.

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