L’improvvisa scomparsa di Andrea Purgatori, brillante intellettuale e maestro di giornalismo

Dolore ed emozione ha destato la morte improvvisa di Andrea Purgatori, straordinario protagonista del giornalismo d’inchiesta e brillante intellettuale che ha lasciato un segno tangibile in tutto quello che ha fatto. Purgatori è stato un vero maestro per tanti cronisti che svolgono il difficile lavoro di indagare e ricercare la verità tra le pieghe dei fatti, nelle vicende della storia e nell’ambito delle inchieste giudiziarie. Ha saputo essere un uomo di grande garbo e signorilità sempre rigoroso nella ricerca delle fonti e attento a non intaccare la dignità umana nello sviscerare le notizie, nella narrazione dei fatti era scevro dalla sensazionalità e dagli scoop. Nato a Roma è diventato giornalista professionista a 21 anni nel 1974 perfezionando la sua formazione culturale con un Master of Science in Journalism della Columbia University a New York nel 1980. La sua attività inizia come inviato del Corriere della Sera dove ha prediletto quasi immediatamente le inchieste e i reportage su casi scottanti e spinosi del terrorismo sia internazionale che nostrano , cominciando a svolgere inchieste giornalistiche negli anni di piombo sul caso Moro e dedicandosi anima e corpo alla drammatica strage dell’areo abbattuto ad Ustica. A cominciare dal 1982 si è occupato di narrare e raccontare gli atroci delitti di mafia e si è cimentato in servizi di grande livello qualitativo sui conflitti militari nel mondo narrando delle guerre in Libano, tra Iran e Iraq e, poi, nel 1991 la guerra del Golfo. Ha descritto l’Intifada e le rivolte che hanno coinvolto le popolazioni in Tunisia e Algeria. E’ stato un proficuo collaboratore di giornali quali L’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde Diplomatique. La sua energia era inesauribile ed è stato un autore e conduttore televisivo ricco di spunti originali, da ricordare a tal proposito Uno di notte su Rai 1 nel 1999. Ha anche realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette e Focus ,tutti format di approfondimento di grande audience di Rai 2 ,ha persino condotto in su Rai 3 la trasmissione Confini.

Andrea Purgatori
Ha scritto anche alcuni saggi , “Ad un passo dalla guerra” del 1995 , “Il bello della rabbia” del 1997 e “I segreti di Abu Omar” del 2008 . Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo: Quattro piccole ostriche.
La sua genialità si è espressa e dispiegata a tutto campo con una poliedricità esemplare e Purgatori si è dedicato anche a sceneggiature per il cinema scrivendo “Il muro di gomma del 1991”dedicato proprio alla sua inchiesta su Ustica, ottenendo il Nastro d’Argento nel 1992, nel 1994 ha scritto anche la sceneggiatura de “Il giudice ragazzino” su Rosario Livatino, dove viene premiato con il Globo d’Oro nel 1994, e infine L’industriale del 2011. In seguito ha ottenuto il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, nel 2009 insieme a Marco Risi e Jim Carrington si aggiudica il Premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc. Andrea Purgatori non si è mai fermato e nel 1987 ha partecipato alla scrittura del film Spettri dove è apparso come attore.
Molto legato da profonda amicizia con Corrado Guzzanti è divenuto coautore nel 2002 del programma televisivo “Il caso Scafroglia” su Rai Tre dove ha interpretato anche la voce fuori campo che si relaziona e dialoga con il conduttore. Nel 2006 ha preso parte al film “Fascisti su Marte” dove interpreta il ruolo del camerata Fecchia e ancora con Guzzanti, ha realizzato Aniene su Sky Uno. Invece con Antonio Albanese nel 2002 è stato coautore del programma televisivo “Non c’è problema” su Rai Tre.
È apparso anche nel ruolo di attore in più episodi della serie televisiva “Boris”, nei film di Carlo Verdone “Posti in piedi in paradiso” del 2012 e “L’abbiamo fatta grossa” del 2016. Un intellettuale a tutto tondo che ha scritto testi anche per il teatro nel 2006 ha realizzato con Francesco Nicolini i sei monologhi di Marco Paolini per Teatro Civile (Rai Tre).
Ha ricoperto anche il ruolo di Presidente di Greenpeace Italia dal 2014 al 2020.
Ha avuto anche ruoli di componente dell’Accademia del Cinema Italiano e dell’Accademia europea del Cinema. E’ stato presidente delle Giornate degli Autori e poi dal 4 marzo 2015 membro del Consiglio di Gestione della Società Italiana degli autori ed Editori (SIAE).
Negli ultimi anni si è impegnato in modo totale e assoluto su LA7 e dalla stagione televisiva 2017-2018 conduce la nuova edizione di Atlantide realizzando memorabili inchieste e ricevendo il Premio Flaiano nel 2019 come miglior programma culturale.
Nel 2022 è stato protagonista della docu-serie Netflix “Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi” su cui da anni conduce inchieste e reportage. Mi ha molto colpito il ricordo commosso che di Purgatori ha fatto sul ‘Corriere della Sera’ il collega e vecchio amico Paolo Conti, il quale ha condiviso con lui tanti anni di lavoro comune: “Io ho avuto il piacere, direi ora il privilegio, di lavorare per anni con lui. A metà degli anni Ottanta l’allora direttore Piero Ostellino decise un radicale ricambio generazionale al vertice della cronaca di Roma. Andrea capocronista, 32 anni, ed io suo vice, a 31”.
E Paolo Conti conclude : “Una magnifica e fiera persona, incapace di ipocrisie e di patteggiamenti, schietta, ironica ed elegantissima. Un vero giornalista, un protagonista della nostra storia civile. Un amico che nessuno potrà mai sostituire. Mai”.