Un incantevole Trittico pucciniano inaugura Taormina Arte 2023

Sotto l’attenta direzione artistica di Beatrice Venezi, che ne ha diretto anche l’esecuzione, e in collaborazione con la Fondazione Luciano Pavarotti, è stato davvero un grande debutto sabato 8 luglio (con replica giovedì 13) quello di Taormina Arte 2023, con la messa in scena del Trittico di Giacomo Puccini, che ha preso vita e voce nello splendido scenario del Teatro Greco.
Se “Trittico vuol dire tre facce… che si spiegano”, aveva ragione Puccini a pretendere che Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi non fossero rappresentate singolarmente, perché è dal contrasto con il precedente e dal salto in quello successivo che ognuno dei tre atti unici prende forza ed assume significato.

Con questo intendimento estremamente unitario il regista belga Paul Émile Fourny dell’Opèra Théâtre Eurometropole di Metz, con la sua attenzione ai particolari di raccordo e agli intendimenti di Puccini, che era un grande uomo di teatro, ha allestito uno spettacolo bello e toccante, animato dalla sapiente direzione d’orchestra di Beatrice Venezi, anche lei capace di sottolineare le raffinatezze dell’orchestrazione pucciniana (come ci ha rivelato nell’intervista che potete ascoltare sopra).

Beatrice Venezi
Straordinario il cast dei cantanti, da Massimo Cavalletti, che è stato un profondo Michele nel Trittico e un esilarante Gianni Schicchi nell’omonimo atto, con la sua tecnica precisa e una voce capace di raggiungere vette di tragicità e comicità eccellenti, a Francesca Tiburzi, una Suor Angelica toccante, elegante, raffinata che ha saputo con le sue sonorità dolci e vibranti incantare il pubblico, che le ha tributato convinti applausi anche nei ruoli di Giorgetta (Il tabarro) e Lauretta (Gianni Schicchi); impeccabile anche il tenore argentino Marcelo Alvarez nel ruolo di Luigi del Tabarro, che si è distinto per una voce potente e ben calibrata. Un plauso va anche alla bravissima Annunziata Vestri, che ha affascinato gli spettatori soprattutto con la sua tetra e carismatica apparizione nelle vesti della Zia principessa cattiva di Suor Angelica, mostrando doti canore e interpretative notevoli.
Efficace anche l’esibizione del coro diretto da “Francesco Cilea” e istruito con maestria da Claudio Bagnato, le scenografie evocative di di Patrick Méeüs e i costumi curati da Giovanna Fiorentini.
Un indimenticabile esordio dunque che lascia molto ben sperare per la stagione estiva di un festival che promette novità e qualità. Ad maiora.
