Ed Sullivan, il demiurgo della televisione USA

La CBS, una stazione televisiva statunitense come le concorrenti altrettanto famose come l’ABC, e la NBC, per la prima volta nel 1948, presentò un programma intitolato “The Toast Town” che 7 anni dopo diventò dal nome del conduttore in “The Ed Sullivan Show”.
The Ed Sullivan Show è stato un programma televisivo per famiglie che ogni domenica dalle ore 20.00 circa fu trasmesso ininterrottamente, per un ora e più di spettacolo, che nel tempo non è stato solo un banale programma di intrattenimento, già allora assai seguito, ma è diventato un programma storico per comprendere i fenomeni sociali, musicali e di costume degli Stati Uniti dalla fine della seconda guerra mondiale sino agli anni della contestazione chiudendo poi la sua lunga parabola nei primi anni 70.
Conduttore ed ideatore del programma fu Ed Sullivan, un giornalista sportivo e radiofonico, appassionato di teatro e di cinema che per 23 lunghi anni ha dominato l’audience nella capitale al punto da essere trasmesso e conosciuto persino fuori dagli USA.
Il programma era un rotocalco nel quale partecipavano, artisti, acrobati, comici ed imitatori, grandi divi del cinema e dello sport americano e mondiale.
Eppure lo Ed Sullivan Show è rimasto nella memoria collettiva per avere lanciato in orbita artisti provenienti dal mondo dello spettacolo e della musica ed in particolare della musica giovanile a partire dal rock and roll degli anni 50 sino a quello degli anni 60 a partire dai gruppi della Biritish Invasion sino al rock americano.
Persino i musicisti neri ed in particolare jazzisti quali Louis Armstrong, Duke Ellington, Count Basie ( se si escludono i bopper come Miles, Davis, John Coltrane e Thelonious Monk) più volte furono invitati, come fu invitato nelle ultime puntate della stagione nel gennaio 1971 il geniale polistrumentista Rashaan Roland Kirk con un combo nel quale partecipavano Charles Mingus, Archie Shepp, Roy Haynes solo per citare alcuni in una dionisiaca interpretazione del mingusiano Haitian Fight Song con un finale alla New Orleans e con un presentatore che alla fine della splendida performance dice queste testuali parole: “ Wonderful!” ripetute almeno tre volte.
La presenza di musicisti e in particolare di artisti neri provenienti dalla Motown fu notevole e per un bianco di formazione conservatrice repubblicana come lo stesso Sullivan, che non esitò a ospitare i migliori.; apparizioni però gli creavano seri problemi, causa sponsor bianchi, soprattutto quelli che provenivano dal Sud degli Stati Uniti che non gradivano affatto la presenza di artisti neri nello spettacolo. Critiche e forti presiioni a cui lui non rispondeva al punto da permettersi di rifiutare in tronco le sponsorizzazioni di ditte palesemente razziste.

Ed Sullivan e i Beatles
Certo, non è tutto oro quello che luccica, Ed Sullivan aveva un controllo totale su tutto, persino sui testi delle canzoni alle quali imponeva modifiche radicali per evitare che certi passi potevano nascondere allusioni sessuali o potevano incoraggiare all’uso degli stupefacenti per cui più volte si sono verificati forti litigi tra lui e gli artisti; si pensi a un esasperato Bob Dylan che se ne andò via dallo studio per cui, non cantò mai; si pensi ai violentissimi litigi tra lui e David Crosby del gruppo dei Byrds e la lite più famosa con Jim Morrison dei Doors , colpevole di non avere cambiato il testo del suo brano più famoso: Light, My Fire, mentre il più malleabile Mick Jagger dei Rolling Stones, fu costretto ad accettare i diktat dello staff di Ed Sullivan arrivando a cambiare un passo di una sua canzone come Let’s Spend The Night Together.
E se i britannici Rolling Stones sono stati più volte, insieme ai connazionali Animals di Eric Burdon ospiti, non possiamo fare a meno di ricordare altri grandi del rock
Da Elvis Presley che, non fu presentato per la prima volta da Sullivan, ai preziosissimi Buddy Holly and The Crickets sino all’apogeo della trasmissione avvenuta il 9 febbraio 1964 quando negli Stati Uniti lo Ed Sullivan Show presentò per la prima volta fuori d’Europa i 4 ragazzi di Liverpool e con le loro prime apparizioni nello show, tutto cambiò nel vero senso della parola; un anno dopo lo show fu trasmesso a colori, e nonostante la presenza di artisti provenienti da tutto il mondo, compresi dall’Italia e nonostante la presenza per i più piccini di Topo Gigio e dei Muppets, il lento ed irreversibile declino che porterà la CBS improvvisamente a chiudere il programma, nonostante i colpi di coda di artisti come Vanilla Fudge, Creedence Clearwater Revival, Jerry Lee Lewis, The Doors, I Jackson Five con Michael Jackson bambino, il 6 giugno 1971 l’Ed Sullivan Show chiude per sempre i battenti, negli ultimi mesi, lo stesso Sullivan venuto a sapere della chiusura voluta dalla CBS per calo di spettatore, per protesta non appare più in pubblico a presentare, per cui non ci sarà una puntata finale, l’unica puntata che non si trova negli enormi archivi dell’Ed Sullivan Dopo quel 6 giugno le famiglie americane si sentirono sicuramente orfane e nessuno più prenderà la sua eredità.
Ora però, grazie a Internet e al mercato dei CD è possibile rivedere per intero tutte le puntate , molte sono diventate importanti per i motivi suddetti, altre sono state riscoperte perché tante interpretazioni ed in particolari quelle musicali hanno retto la prova del tempo; forse questo ha garantito l’importanza storica e culturale dell’Ed Sullivan Show.