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Il tempo: la ricchezza per l’umanità
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Capitalismo e emergenza ambientale

Oggi la questione più complessa per il capitalismo moderno è il tema scottane e urgente dei limiti posti dalla transizione ecologica. La produzione industriale è direttamente collegata a questo passaggio epocale e indispensabile per affermare una nuova cultura del rispetto ambientale e salvare il pianeta. Questo dilemma del surriscaldamento globale è in cima alle agende dei governi e investe l’intera umanità tuttavia per il capitalismo e il suo modello industriale pone  gravosi e onerosi problemi che se non vengono superati rischiano di ostacolare l’ espansione del capitalismo.  Oggi non esiste più esiste più il timore della lotta di classe, o la paura della rivoluzione dei proletari e dei poveri, nel mondo odierno esiste un tema di fondo, una preoccupazione in più che assilla i  capitani di industria ed è la tenuta dell’ecosistema e la tutela dell’ambiente da proteggere dai fattori inquinanti.  

In qualche modo da un lato bisogna trovare soluzioni di tipo tecnico per risolvere la questione ecologica (tipo energia solare o l’emissione di anidride carbonica)  e tutto ciò comporta persino il timore di una riduzione del prodotto industriale e un diminuzione dei consumi con uno squilibrio nei fattori di produzione tra profitto, oneri sociali  e investimenti. Una parte della spesa pubblica e privata dovrà essere dirottata per la transizione verso un’ecologia green e questo compito  appartiene sia ai pubblici poteri che all’economia privata. I giovani sembrano oggi pervasi in prevalenza da una mentalità che contesta questo capitalismo selvaggio e inquinante ed è difficile immaginare uno scenario in cui i politici oggi spieghino ai cittadini elettori, aspettandosi poi di ottenere il consenso, che occorre limitare certe forme produttive che danneggiano l’ambiente. Si riuscirà a spiegare nell’occidente avanzato che consueti modi di consumare devono ridimensionarsi e forse tornare a forme di austerità che la società dei consumi non intende accettare o che la maggior parte dei piaceri del consumo ritorni ad essere prerogativa dei ricchi. Oggi però esistono ostacoli supplementari rappresentati dal fatto che non appare neanche realistico aspettarsi, che i tre miliardi di persone in Cina e nel sub-continente indiano che mirano a godere di uno stile vita e di consumi ‘occidentale’ ,se ne tornino pacificamente al consumo spartano di ieri, mentre noi in occidente continuiamo a crogiolarci nei piaceri del capitalismo. In atto nel mondo c’è una forma silente e gigantesca di riequilibrio della ricchezza prodotta che non passa purtroppo dall’affrontare l’emergenza ambientale con scelte chiare e nette. 

I grandi colossi mondiali emergenti da qualche decennio sono immersi in un capitalismo che allarga le sue maglie e i tentacoli e non sono disposti a rinunciare ad assecondare questo processo di crescita disordinata che danneggia il nostro globo. Ecco un’altra sfida del capitalismo futuro a cui oggi non è possibile prevedere  l’esito.

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Marco Maria Patti "Commercialista e Revisore Legale" sin dal '91 esercita la professione, ha svolto diversi incarichi nell'ambito Giudiziale quale Consulente del Giudice presso il Tribunale di Catania e prestigiosi incarichi nel controllo Legale di Enti Pubblici e Partecipate. E' stato membro della Commissione Giudiziale dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Catania, oggi è membro della Commissione Enti pubblici e Partecipate dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Catania. E' membro della Commissione Nazionale CTU Civili e Penali del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili in Roma. Nella vita si è occupato di attività Sociale ed è presidente della Associazione Circoli di Critica Sociale, rivolta anche alla Ricerca ed è Presidente dell'Associazione Uniquique Suum. Negli anni ha rivolto i suoi studi alla ricerca del Vero, in particolar modo avviandosi nello studio dei tre pilastri della Forza, Bellezza e Sapienza cercando analogie nella cultura Abramitica del periodo che si collega alla Guerra contro i Re ed alla prefigurazione di Melchisedec.

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