“Nel segno dello scorpione” di Luca Migliorisi, un racconto noir brillante , surreale e irriverente

In questo suo primo romanzo “Nel segno dello scorpione”, Luca Migliorisi, ci fa volare sulla fervida fantasia con un racconto incredibile e originale immaginando una Sicilia infestata dall’invasione di un micidiale e velenoso scorpione Androctonus australis che uccide per soffocamento. Ci sono le prime vittime colpite a morte e il rischio di una strage infinita deve essere scongiurato a tutti costi. Il protagonista Claudio Izzo,scanzonato e intelligente, in cui si scorge il vissuto professionale del giusveterinario Migliorisi, si impegna allo spasimo in mezzo a mille difficoltà e ostacoli di una società veramente malata e lenta a reagire per evitare lo stermino. Non si capisce bene chi è responsabile di tutto quel che succede, anche se la matrice del bioterrorismo è evidente, gli avvelenamenti si sviluppano impetuosi con l’importazione dall’Africa e dall’Asia di questi animaletti all’interno delle piante esotiche. Inizia un cliché classico, con una lotta tra questo minuscolo assassino che rappresenta il presunto “male” e Izzo spavaldo difensore del benessere dell’umanità, messa repentaglio da una possibile invasione dei piccoli scorpioni. Al di là dei luoghi comuni Migliorisi ci consegna un mirato noir surreale, vivace e avvincente, senza nessun filtro ipocrita del “politicamente corretto”, in cui con ironia irriverente e puntigliosa vivacità si sofferma sui pericoli che corriamo non solo di fronte ai pericoli del bioterrorismo ma anche in tanti altri ambiti.

Il romanzo concepito prima dell’esplosione della pandemia, sembra proprio una rappresentazione grottesca, tragicomica delle nostre fobie naturali che avanzano prepotenti nel mondo moderno e il libro è anche il pretesto per evidenziare i pericoli veri che viviamo con un ecosistema ormai squilibrato, reale pericolo per la nostra esistenza. La narrazione inizia con il protagonista, un lombardo che affronta il cinismo, l’indolenza e l’indifferenza di un’umanità smarrita e grigia alla ricerca dell’antidoto per fermare il “mostriciattolo” . Izzo vive nella nostra costa ionico etnea ,come d’altronde da anni anche Luca Migliorisi, e il romanzo ci offre descrizioni che fanno rivivere l’incanto delle atmosfere e degli ambienti nostrani, non dimenticando però il degrado e le problematiche che viviamo. Un libro in cui l’autore manifesta la sua ottima cultura ed in cui si mescolano tante citazioni anche un puro divertimento che conferisce alla storia colore e spessore, una narrazione con uno stile innovativo collegato da una scrittura scorrevole, con un lessico irriverente e anticonformista in cui l’io narrante è una voce scomoda ,arguta e attenta che ci offre una metafora brillante per mettere in evidenza un mondo che presenta insidie inaspettate e improvvise.