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Disciplina e onore per adempiere le funzioni pubbliche

Ritengo utile e necessario fare chiarezza su una questione centrale per chiunque decida di impegnarsi in politica: l’etica pubblica e la questione morale.

Stabilisce l’art.54 della Costituzione:

“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.

La norma è di una chiarezza tale che non consente interpretazioni equivoche.

Mi soffermo sulle parole “disciplina ed onore”.

Assoluta fedeltà non solo alle leggi dello Stato ma anche al supremo ed esclusivo interesse collettivo.

Integrità morale e saldi principi ispiratori delle funzioni svolte a servizio dei cittadini.

Chi assume incarichi pubblici dovrebbe possedere un decalogo e una carta etica che non prevedono deroghe.

Il rispetto dei principi di libertà, di uguaglianza, di solidarietà, di laicità, di trasparenza ed onestà sono i cardini di qualsivoglia impegno pubblico.

Trattasi di un piano di valutazione diverso da quello giudiziario, che va oltre e prescinde dalla esistenza o meno di indagini, procedimenti o condanne penali.

Ovviamente non può negarsi che il coinvolgimento di una persona in vicende giudiziarie ne offuschi l’immagine, specie se svolge o intenda svolgere funzioni pubbliche.

Il compianto Paolo Borsellino, ricordato ogni anno da tutti con rispetto e commozione, affermava, in modo perentorio, che anche il semplice sospetto di comportamenti illeciti  deve indurre a fare un passo indietro a chi intenda impegnarsi in politica.

E se non lo fa spontaneamente deve essere il suo partito a metterlo da parte.

Sono questi i principi nei quali fermamente credo, e in base ad essi valuterò i candidati della prossima competizione per le elezioni amministrative, in modo particolare a Catania.

Senza sconti per alcuno, anche per chi facesse parte della coalizione che sostengo.

I faziosi e i tifosi li tollero, a malincuore, nelle curve degli stadi!

« I cattivi cittadini che arrivano alle cariche istituzionali, quanto più sono indegni di occuparle, tanto più si mostrano incuranti e pieni di stoltezza e di arroganza. »

Democrito

« Si può ipotizzare che se si desse una città di uomini onesti, si farebbe a gara a fuggire il comando, esattamente come oggi si fa a gara per averlo; e in tale società sarebbe finalmente manifesto che il vero uomo di comando non è quello naturalmente portato alla ricerca del proprio tornaconto, ma quello che cerca il vantaggio di chi gli è sottoposto. »

Platone, “La Repubblica”, 347 D

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Laureato in Giurisprudenza nell’ Università di Catania. Avvocato penalista di lunga e consolidata esperienza, patrocinante presso la Suprema Corte di Cassazione e Giurisdizioni Superiori. In particolare modo svolge attività di assistenza e consulenza legale, nonché attività di rappresentanza e difesa in sede contenziosa e stragiudiziale, principalmente nel settore del diritto penale e prevalentemente nelle seguenti materie: Reati contro l’ordine pubblico; Reati contro la Pubblica Amministrazione; Reati contro la persona; Responsabilità medica; Diritto penale del lavoro; Reati contro il patrimonio. E’ stato uno dei fondatori del Movimento La Rete e poi deputato regionale dello stesso gruppo politico all’Assemblea Regionale Siciliana per due legislature. E’ un animatore e un attivista dell’impegno antimafia a Catania in Sicilia e si è distinto nell’attività professionale difendendo molti collaboratori di giustizia che hanno reciso i legami con Cosa Nostra.

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