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Giarre 1942.Lettera da un paese in guerra

Lettera da un paese in guerra (1)

Giarre, lì 11 Aprile 1942

Miei carissimi

Oggi abbiamo ricevuto la vostra lettera e godiamo molto nel sentire vostre buone notizie di salute, come lo stesso vi faccio conoscere di noi tutti. Godiamo pure sentire che avete passato molto bene la Santa Pasqua facendo un bel pranzo, il S. Precetto e la sera siete andati al cinema. Noi l’abbiamo passato assieme a Tina(2) e famiglia ed abbiamo fatto una gallina ed un poco di carne che procurai e pasta al sugo, con qualche cosa altra. Tina e famiglia sono stati a Giarre tre giorni e poi se ne sono ritornati a Catania. Padre Giuseppe scrisse da Adrano perché tutti i monaci di Giarre furono trasferiti in altri posti e padre Giuseppe fu destinato ad Adrano. I soldati che sono partiti sono stati rimpiazzati da altri 300 soldati e forse ancora ne verranno altri.

Le uova si vendono  £ 2.50 l’uno, le lattughe due piedi cent.mi 40 e 50, piselli freschi oggi £3.50 al chilo, il pesce varia da £20 a £35 chilo, i carciofi da £1 a £1.40 l’uno. Galline ne abbiamo sino a oggi 5 e non si possono tenere perché non c’è che darci; granone non se ne può avere neppure a £6, il vinazzo costa £4.50 chilo, crusca non se be vede. La carne si ha in media ogni 15 giorni di quella congelata; oggi il pane lo fanno miscelato con orzo e granone ed è un bel tipo e ce ne danno grammi 150 al giorno. Tina ha dovuto portare le sue tessere per non mancare il pane per Pasqua. Speriamo che la guerra finisca presto e sempre con la nostra vittoria la quale per me è certa.(3) A mezzo nostro gli amici, i parenti, Tina e Rosina(4) ricambiano i saluti, Lucio il figlio di zia Peppina è stato richiamato ed è venuto a congedarsi da noi, ma siccome accusa un male facilmente ritornerà. Da parte mia non avendo altro a dirvi, ricevetemi i più sinceri saluti da me e tua mamma, e credetemi il vostro aff.mo padre.

Rosario Grasso

Rosario Grasso (1927)

Carissimi Angelina e Mimmo, noi bene, così mi rallegro sentire di voi, noi abbiamo trascorso una Buona Pasqua con Tina e famiglia tutta e come se n’è andata l’indomani c’è arrivata la cartolina a Zino(5) pel soldato, il 23 Maggio si deve presentare. Tina invece con questi tempi tristi si trova senza volerlo in stato interessante e mi disse che aspetta in Agosto figurati che disturbo porta, e Rosina proprio nel mese di Maggio aspetta il suo evento di questi tempi e con questi disturbi, ma tu stai attenta a non volerti immedesimare. Ricevi da me un monte di baci assieme il tuo caro, tua aff.ma mamà

Gaetana Alia

Mia mamma a Villa del Nevoso(1942)

(1)Dai nonni materni Rosario Grasso e Gaetana Alia alla figlia Angelina, la minore delle tre, e al genero Domenico Daniele residenti a Villa Del Nevoso(Slovenia).

(2)La figlia maggiore, residente a Catania.

(3)Quest’ultima frase è da interpretare, a mio avviso, come un modo per aggirare la censura: la lettera poteva essere intesa come “disfattista”.

(4) La seconda figlia.

(5)Il figlio maggiore di Tina.

Mia mamma con i genitori(1929)

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Paolo Daniele è stato docente di Latino e Greco al Liceo “ Michele Amari” di Giarre. A questa scuola, dove ha studiato e insegnato per quasi tutta la sua carriera, ha dedicato parecchie delle sue ricerche, soprattutto profili di docenti e riflessioni intorno alla didattica delle lingue classiche, confluite negli annuari del liceo da lui curati. In quest’ambito è nato anche il suo interesse per il poeta Santo Calì, che all’Amari ha insegnato negli anni Sessanta. A Calì ha dedicato studi sia sulla sua attività nella scuola(”Santo Calì, il professore”, un’antologia di scritti composta insieme al preside Girolamo Barletta) sia sui rapporti della sua poesia con la classicità(“Santo Calì e il mondo classico”, in Atti del Convegno Nazionale di Studi, Linguaglossa, 16-19 dicembre 1982).

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