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Case green:le decisioni dell’Europa

Martedì 14 marzo 2023, l’Europarlamento, in seduta plenaria, ha approvato la bozza della Direttiva EPBD (acronimo di Energy Performance of Builings Directive – https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2023-0068_IT.html#title2) riguardante le ristrutturazioni edilizie, con l’obiettivo di ridurre sia le emissioni di gas a effetto serra sia il consumo energetico nel settore immobiliare entro il 2030, al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La proposta di legge è stata approvata con 343 voti favorevoli, 216 contrari e 78 astensioni.

La EPBD è nata nel 2010, rivista in seguito nel 2018, con l’obiettivo d’imporre agli Stati membri di adottare specifiche misure per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Come dichiarato dall’UE “Gli edifici sono il settore più energivoro in Europa. Consumano il 40% dell’energia e generano il 36% delle emissioni di gas a effetto serra; “Inoltre, gli immobili meno efficienti consumano dieci volte più energia di quelli nuovi o ben ristrutturati”. E’ evidente che si richiedono cambiamenti strutturali profondi. Vediamo il dettaglio attuale della nuova normativa, che ricordiamo, è in divenire:

  • Dal 2026 i nuovi edifici pubblici dovranno essere a ZERO emissioni; per tutti gli altri edifici, l’obbligo sarà dal 2028.
  • Entro il 2028 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno dotarsi di pannelli solari; per gli edifici residenziali che subiranno ristrutturazioni, la scadenza è traslata al 2032.
  • Gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e classe energetica D entro il 2033; gli edifici pubblici, invece, entro il 2027 la classe energetica E, e la classe energetica D entro il 2030. Ricordiamo che in Italia gli immobili classificati più energivori di classe G, sono circa 1,8 milioni, su un totale di 12 milioni;
  • Sono previste esclusioni che riguardanoi monumenti e i singoli edifici di valore storico o architettonico, chiese e luoghi di culto, immobili di edilizia sociale qualora gli interventi di riqualificazione comportino un significativo innalzamento dell’affitto, non compensato dal risparmio sui consumi.
  • Saranno vietati i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, su edifici di nuova costruzione, dal 2024. L’Europarlamento sottolinea che i combustibili fossili dovrebbero essere totalmente eliminati entro il 2035, salvo una proroga di utilizzo fino al 2040.

Sarà compito dei singoli Stati definire piani nazionali di ristrutturazione, e relative le misure per il raggiungimento di questi obiettivi.

La novità più rilevante è quella concernente l’attestazione energetica (APE), che vedrà l’introduzione della classe A0, in altre parole zero emissioni.

Per chi non ha dimestichezza con questa materia, vediamo brevemente in cosa consiste quest’attestazione: l’APE è un documento obbligatorio in Italia, ai sensi del Decreto Legislativo 192/2005, che deve essere redatto a ogni compravendita o locazione di un immobile. Tale certificazione riporta le informazioni riguardanti le prestazioni energetiche dell’edificio:

  • l’indice di prestazione energetica (ovvero il consumo di energia in kilowatt/h mq annuo)
  • la classe energetica (che va dall’A4 alla G)
  • il livello di emissione di gas serra.

L’APE è redatto da un professionista abilitato che compie una valutazione della prestazione energetica dell’edificio considerando le caratteristiche dell’immobile, gli impianti, la modalità di produzione e la distribuzione di energia.

Tale attestato, quindi, ha lo scopo di fornire ai potenziali acquirenti o locatari un quadro chiaro della situazione energetica dell’immobile al fine di valutare le spese in termini di energia, oltre che essere valido strumento di scelta per effettuare interventi di riqualificazione dell’immobile.

Il certificato di attestazione energetica è valido 10 anni,  ed è di competenza del proprietario dell’immobile che deve provvedere a mantenerlo aggiornato in caso d’interventi di ristrutturazione edilizia o d’installazione di nuovi impianti. In caso contrario s’incorre in sanzioni e multe.

Alla luce di quanto appena esposto, è ben comprensibile cosa comporterà per l’Italia questa Direttiva se sarà approvata nel testo definitivo con queste tempistiche.

Come ribadito dal nostro Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto, in Italia le caratteristiche del patrimonio edilizio sono diverse da quelle di altri Paesi dell’Unione.  Basti considerare che, su oltre 12 milioni di edifici residenziali presenti nel nostro territorio, più di 9 milioni non rispettano gli obiettivi energetici richiesti dalla nuova Direttiva (circa il 70% degli edifici si trova tra le classi E, F e G, in riferimento a soli 2,5 milioni di APE su 12 milioni di edifici totali da verificare); pertanto, sarà veramente difficile riuscire a farlo nei tempi dettati dalla Direttiva, considerando che si tratta d’immobili edificati prima del 1990, ove non erano presenti le normative di efficienza energetica e antisismica.

E’ doveroso sottolineare che la normativa non è assolutamente negativa, ma necessaria. Soltanto che il nostro Governo dovrà spingere l’Europa a considerare la particolare situazione in cui versa il nostro Paese.

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Mi chiamo Daniela Berto e la mia grande passione per il diritto e l’economia si è tradotta nel conseguimento della Laurea come Giurista d’Impresa e, attualmente, nel percorso di Laurea magistrale in Diritto, Economia e Strategia di Impresa presso l’Università di Teramo. Lavoro nel campo della comunicazione e del marketing nella GDO da oltre 20 anni e, dal 2018, anche come social media specialist. I miei interessi sono vari e diversificati, e spaziano in campi anche molto distanti dai miei studi, come lo sport, l’alimentazione e la nutrizione sportiva, la psicologia e la crescita personale. Credo fortemente in quei valori e principi che dovrebbero spingere ogni individuo ad autoaffermarsi sia come singolo cittadino, sia come parte di una collettività virtuosa: giustizia, onestà, trasparenza e rispetto. E alla base di una collettività virtuosa, tutti abbiamo il diritto e dovere di informare e informarci per essere persone consapevoli: la conoscenza è libertà!

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