Tempi giusti e successo, come il concetto dovrebbe essere rivalutato

Lascia una profonda e amara tristezza la lettura di notizie che riportano morti di giovani ragazzi e ragazze che si tolgono la vita perché non hanno raggiunto, nei tempi giusti, i loro traguardi di studio o perché non hanno avuto successo tanto nel lavoro quanto in ambito familiare.
Si rimane sgomenti, non si trovano le parole, anche perché avvenimenti di questo tipo non hanno bisogno di parole. Portano con sé tanti interrogativi, questo è certo.
Perché? Moda? Generazioni fragili?
Tra tutte, una domanda spicca in modo rilevante: da quando la società ha sentito il bisogno di creare un prototipo di tempo giusto e di successo?
Da recenti studi condotti sulla popolazione italiana (ultima rilevazione: anno 2022), il Bel Paese risulta essere in cima alla classifica degli Stati con un tasso elevato di stress che colpisce differenti settori sociali e diverse fasce d’età. A seguito di interviste realizzate, una buona percentuale di italiani afferma di soffrire di depressione e/o ansia.
Tutti noi, dai più piccoli ai più grandi, siamo inconsapevolmente immersi in un mare di standard da seguire e pregiudizi dai quali cerchiamo di mantenerci alla larga, quando in realtà la distanza bisognerebbe crearla tra noi e tra chi li crea.

Non c’è moda. Non c’è fragilità. C’è la stanchezza fisica e morale che porta l’essere in un perenne stato di corsa dove, se ti fermi, sei perduto. Perché bisogna correre per ottenere un titolo di studio, per crearsi un futuro, una famiglia. Altrimenti, l’altro è migliore di te.
E in questo perenne correre, si è persa una capacità dal valore inestimabile: l’ascolto.
Ascoltare noi stessi, per capire che l’io è la prospettiva che davvero conta; è l’essere che necessita di cure e attenzioni e non può essere dimenticato per conformarsi con l’esterno.
Ascoltare gli altri, per leggere nei loro occhi il peso che portano sulle spalle, sul petto. E tendere loro una mano prima che possa sopraggiungere il rimorso.
È fondamentale capire quanto le istituzioni sociali, dall’istruzione alla famiglia, abbiano un peso rilevante nella crescita dell’individuo e quanta influenza possano avere sui suoi comportamenti.
Diamoci più tempo. E diamoci il diritto di gioire dei piccoli passi compiuti.