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I tre tenori, il racconto di un’altra televisione

In occasione della scomparsa di Maurizio Costanzo sono state riproposte da Mediaset ed in particolar modo da Canale 5, delle puntate del Maurizio Costanzo Show speciali dedicate ai cosiddetti tre tenori. Tre tenori non della musica ma della televisione italiana come Corrado, Mike Bongiorno e Raimondo Vianello. Ciò che emerge sicuramente dalla visione a distanza di più di vent’anni da quando furono trasmesse queste serate, si tratta più o meno degli anni tra il 1998 e il 1999, è la classe, la professionalità ed il garbo trasmesso da queste figure che sono state dei giganti del tubo catodico, coloro che hanno “fondato “ la televisione italiana fin quasi dagli albori delle prime trasmissioni e del varietà ,quello fatto bene, che ricordiamo anche tramite programmi amarcord soprattutto trasmessi in estate.

I tre tenori alla “serata di Gala”

Senza ombra di dubbio queste figure e la “pasta” di cui erano fatti mancano nell’ambito televisivo odierno, ma sarebbe anacronistico cercarle. Non vi è dubbio che anche oggi vi siano delle figure dotate di professionalità, conduttori capaci di intrattenere il pubblico in qualunque situazione e anche in momenti in cui l’imprevisto fa capolino (come si suol dire “il bello della diretta”), per citarne un paio Carlo Conti o Gerry Scotti (parcondicio pienamente rispettata viste le provenienze di emittente); ma la vera differenza che distingue i primi da questi ultimi è stata indubbiamente la loro spontaneità, naturalezza legata al fatto che sono stati gli antesignani del moderno conduttore televisivo. Inoltre definirli conduttori e anche riduttivo in quanto si trattava di veri e propri intrattenitori, attori, comici e chi più ne ha più ne metta, che arricchivano gli spazi televisivi come pochi show Men odierni riescono a fare. Probabilmente il più vicino a questo tipo di attitudine allo spettacolo è stato Fiorello, il quale nei suoi show passati, ha dimostrato di saper presentare, cantare, intrattenere il pubblico presente e quello davanti alla TV. Non è un caso che tutto quello che abbia fatto nel corso di questi anni, è sempre stato di grandissimo successo. Tornando ai tre tenori, quella che avvolge lo spettatore è una dolce malinconia rivedendo ciò che è stato, chissà cosa avrebbero pensato Loro della frammentazione delle piattaforme di oggi, della TV settoriale e tematica, ambiti nei quali indubbiamente si è persa la condivisione che era tipica del vecchio varietà ed indirizzato lo spettatore verso una visione selettiva e selezionata dei contenuti che più gli aggradano, con un “palinsesto su misura del proprio tempo e dei propri spazi e del proprio pensiero”. Oggi è impossibile un parallelismo con quella che è stata la tv di Raimondo Vianello, Corrado, Mike Bongiorno, Pippo Baudo e così via. Una volta al centro della scena c’erano loro che “proponevano” , adesso è lo spettatore che tramite i nuovi media ricerca dei contenuti che si adeguino a quelle che sono i propri gusti e interessi. Dolce malinconia.

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Alessandro Sorace classe 1988, nato a Catania. Giurista, giornalista pubblicista, appassionato di arte, storia ed amante della cultura, del gusto e del buon vivere. Collabora da gennaio 2022 col quotidiano online "Clessidra 2021".
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