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La guerra economica non ammette la pace

 

La guerra in Ucraina è diventata ben presto una guerra tra Occidente e Russia, ancor più tra Usa e Cina, facendo comprendere che sul terreno della martoriata nazione si sta conducendo  un primo scontro “sanguinario” ,un  braccio di ferro destinato a  durare per ridefinire i rapporti di forza e le aree di influenza delle grandi potenze che comprendono anche i sistemi di alleanza.

Il mondo è oggi diviso tra democrazie e democrature, oggi sempre più dittature e autocrazie che diventano  ogni giorno sempre più oppressive al proprio interno violando i diritti umani e impedendo l’esplicarsi delle libertà civili. Naturalmente le liberal democrazie occidentali sotto il mantello dell’Usa alimentano la mistificazione e la manipolazione dipingendosi nelle relazione con l’estero come “il bene” che combatte “il male” . Mentre poi esistono delle autocrazie amiche del civile occidente che vanno protette , sulle quali non si deve dire nulla di male e autocrazie nemiche delle democrazie, che ovviamente sono il male assoluto.

La  Russia oggi più che mai, è l’erede più fedele dell’Unione Sovietica, non solo come un’autocrazia, sempre più simile al regime sovietico per le mire imperiali di controllo di stati limitrofi e puntando a riconquistare i vecchi confini. Oggi tutti i popoli vicini alla Russia, i polacchi e le nazioni baltiche, temono il peggio e  avvertono il pericolo di un ritorno al passato di una sovranità limitata e di una sottomissione economica.

Adesso la storia ripropone “l’impensabile” conflitto militare in Ucraina,nazione aggredita,  che si presenta  da un lato come l’eterna riscoperta di miti imperiali e dall’altro come la difesa di un’identità culturale e antropologica a volte calpestata e a volte tutelata.

Ora si scontrano le differenze secolari e gli odi ancestrali di popoli destinati a convivere da vicini di casa e si riscoprono nazionalismi sopiti in cui le parole di pace e dialogo scompaiono per lasciare posto all’annientamento del “nemico” dimenticando storie, lingue, culture, identità e confini.

L’Ucraina è una nazione sovrana occupata e lesa nella sua sovranità mentre la Russia si sente minacciata nei suoi confini ritenendo la Crimea e Donbass  russofone, con popoli che, secondo Mosca, si sentono russi e si sentono parte integrante della Federazione russa. Sembra una descrizione manichea però alla fine risulta persino difficile stabilire le ragioni e i torti. Oggi dopo tanto sangue versato importa anche  capire la realtà e le dinamiche della stessa.

Al di là della guerra condotta con micidiali armi distruttive che stanno scompaginando e distruggendo una Nazione vi è sullo sfondo la dinamica della realtà della politica green,pur giusta, voluta dalla finanza internazionale e dal World Economic Forum, che ha dichiarato “guerra” economica ai produttori di energia da combustibili fossili (petrolio e gas), tra i quali appunto primeggiano la Russia e i Paesi arabi.

Ormai sembra proprio fallita l’operazione globalizzazione, in quanto proprio la Cina si è affrancata ed emancipata dalle mire della finanza internazionale e delle multinazionali, in quanto si sta proponendo ad essere prima potenza mondiale in campo economico. In realtà la finanza occidentale ha fallito anche l’operazione di conquistare le spoglie dell’Unione Sovietica quando in sella vi erano Mikhail Gorbaciov e Boris Eltsin. Allora oggi si dovrebbe procedere nel circondare i Paesi produttori di energia da combustibili fossili con un’economia  green. Questo in realtà diventa il terreno di scontro tra il manicheismo americano che ritiene di essere sempre il “bene” da esportare in tutto il mondo e la logica cinese che è il maggiore competitor degli States, che utilizza la tattica del Go, tipico gioco di 2500 anni fa che ha come scopo di  controllore la zona dell’avversario con l’accerchiamento. In tal modo si dispongono le proprie pietre in modo che non possano essere catturate, ritagliandosi allo stesso tempo dei territori che l’avversario non possa invadere senza essere catturato.

Da questo punto di vista la politica green, voluta dai fondi, dalla finanza e dalle multinazionali e accolta dai Dem Usa e dalla Commissione e dal Parlamento europei, c’entrerebbero poco con il  clima, serve piuttosto a “circondare” i Paesi produttori di combustibili fossili e i Paesi che li utilizzano essendo economie emergenti.

Per paradosso l’accelerazione del green assume i caratteri di una dichiarazione di guerra a Paesi i quali, però si  sono alleati e hanno circondato a loro volta il green in due modi. In primis fabbricando automobili elettriche di cui la Cina in breve tempo invaderà il mercato occidentale; e dopo  conquistando il dominio monopolisti delle materie prime necessarie per la transizione green. Da un lato quindi l’accerchiamento al gas e al petrolio , dall’altro la risposta si è trasformato in una accerchiamento.

Tutto ciò potrebbe anche portare a un confronto aspro, ossia ad una vera e propria guerra infinita per il predominio. La cosa che preoccupa che il conflitto in corso in Ucraina potrebbe essere il primo tassello di guerre destinate a scoppiare con pretesti apparenti.

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Marco Maria Patti "Commercialista e Revisore Legale" sin dal '91 esercita la professione, ha svolto diversi incarichi nell'ambito Giudiziale quale Consulente del Giudice presso il Tribunale di Catania e prestigiosi incarichi nel controllo Legale di Enti Pubblici e Partecipate. E' stato membro della Commissione Giudiziale dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Catania, oggi è membro della Commissione Enti pubblici e Partecipate dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Catania. E' membro della Commissione Nazionale CTU Civili e Penali del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili in Roma. Nella vita si è occupato di attività Sociale ed è presidente della Associazione Circoli di Critica Sociale, rivolta anche alla Ricerca ed è Presidente dell'Associazione Uniquique Suum. Negli anni ha rivolto i suoi studi alla ricerca del Vero, in particolar modo avviandosi nello studio dei tre pilastri della Forza, Bellezza e Sapienza cercando analogie nella cultura Abramitica del periodo che si collega alla Guerra contro i Re ed alla prefigurazione di Melchisedec.

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