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L’e-commerce:volano di crescita per le Pmi italiane

Gli ultimi 15 anni sono stati caratterizzati dall’avanzamento tecnologico che ha cambiato lo stile di vita delle persone e dell’economia a livello globale: parliamo delle abitudini di comunicare, fare acquisti, lavorare, studiare, ecc. L’era digitale ha comportato la crescita più che esponenziale della Digital Economy, tanto da essere qualificata come “quarta rivoluzione industriale”. Sono nati nuovi modelli di business, e tutti i settori dell’economia hanno adottato l’ICT per migliorare la produttività e soprattutto ridurre i costi operativi.

Le restrizioni per evitare il contagio durante la pandemia da Covid-19 sono state fatali per l’economia in generale, ma la Digital Economy ha saputo reagire prontamente e addirittura decollare, costringendo i governi a informatizzare, a tempo di record, tutti i propri apparati. In poco tempo sono state sviluppate le infrastrutture che hanno permesso l’utilizzo, su scala internazionale, dello smart-working, della Dad, e, sulla scia di questo scenario, l’e-commerce ha implementato il proprio fatturato. Piccoli commercianti, imprese familiari, ma anche la grande distribuzione hanno imparato, durante l’era pandemica, a esplorare questo mondo, che fino a qualche tempo fa sembrava appannaggio esclusivo delle multinazionali del web.

E-commerce è la nuova frontiera dell’economia digitale

Oggi, le PMI da sole generano  circa 3 miliardi di euro di fatturato, pari al 42% di quello totale registrato dalle imprese italiane, e contribuiscono al 41% del PIL del nostro Paese. Inoltre, altro dato rilevante, è che sono proprio le donne, le imprenditrici, i soggetti più orientati ai mercati del web (il 70% delle PMI a conduzione femminile vende all’estero).

Molte aziende, piccole o grandi, hanno sfruttato il fenomeno dell’ e-commerce durante la pandemia con l’obiettivo di affiancare al proprio canale tradizionale di vendita quello on-line, al fine di sostenere le vendite e i ricavi compromessi dalle misure per il contenimento del contagio da Covid-19. Gli imprenditori hanno compreso che, grazie al commercio elettronico, si sarebbe potuto sfruttare un nuovo settore di business che, con la rete fisica, non sarebbe stato mai raggiunto.

E-commerce favorisce nuove Pmi

Fino a qualche anno, fa pochi avrebbero scommesso sul decollo dell’ e-commerce: oggi possiamo affermare, invece, che ci troviamo dinanzi ad un mercato in continua crescita, che può alimentare reali possibilità per tutte quelle PMI che avranno il coraggio di riprogettare e riprogrammare le proprie strategie di vendita.

Tutti gli imprenditori che avviano una trasformazione digitale all’interno della propria azienda, riscontrano notevoli benefici in termini di maggior produttività dei dipendenti, nelle vendite, nell’accesso alle informazioni e, soprattutto, nel rapporto con i clienti.

La classifica degli acquisti on line degli italiani vede al primo posto l’abbigliamento, seguito dai prodotti di salute e benessere, cosmetici, profumeria, libri, CD e DVD, ma anche il settore del travel ha visto un aumento notevole di richieste. Ultimamente, all’e-commerce si è aggiunto il live-commerce, ovvero la possibilità di acquistare durante le dirette sui social media: una buona parte dei consumatori on line conosce il fenomeno dello shop streaming: si può comprare, ad esempio, direttamente con il Facebook-live shopping.

Cosa si aspetta il cliente quando acquista on-line? I suoi acquisiti saranno influenzati dai tempi di consegna, metodi di pagamento sicuri, servizi di assistenza post vendita tramite chat o altre modalità di comunicazione immediata. Per quanto riguarda i pagamenti digitali, gli italiani preferiscono le carte di debito/credito e prepagate, ma hanno preso piede anche altre forme di pagamento che consentono la rateizzazione dell’acquisto senza interessi e, soprattutto, senza finanziarie (parliamo di piattaforme come PayPal, Clearpay, ecc).

Gli ordini on line sono cresciuti a dismisura

Ricordiamo che il PNRR supporta, nella Missione 1, la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo, affiancato anche dal Piano Nazionale Transizione 4.0 (per chi fosse interessato, è possibile consultare il sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, riguardo gli incentivi per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese: https://www.mise.gov.it/it/incentivi/credito-dimposta-per-investimenti-in-beni-strumentali).

Le PMI hanno a disposizione una grande opportunità di aprirsi al commercio nazionale e internazionale per tutelare e valorizzare il Made in Italy, sfruttando l’orientamento, sempre più accentuato, dell’utente italiano (ma anche straniero) che preferisce un prodotto proveniente dalla tradizione e dalla storia del territorio locale, piuttosto che dalla grande industria. Basti pensare all’incremento di vendite ottenuto da “Sapori di Sassi”, una piattaforma di commercio on line, con sede in Basilicata, che offre prodotti e specialità enogastronomiche di piccoli produttori del territorio; altro caso di successo italiano è quello del Consorzio Vacche Rosse, che si occupa della produzione del Parmigiano Reggiano e altri prodotti caseari a base di latte di vacche rosse, razza in via di estinzione.

Imprenditori e piccoli commercianti non devono essere spaventati dai giganti del web, anzi, possono sfruttare le loro piattaforme: Amazon, ad esempio, fornisce alle piccole e medie imprese di tutto il mondo la possibilità di raggiungere centinaia di milioni di clienti, e le PMI italiane che vendono su questo marketplace sono già oltre 20.000, creando circa 60.000 posti di lavoro per gestire le attività online.

E’ quindi possibile coniugare il commercio off line con quello on line, soprattutto in quei contesti a compressione demografica e conformazione territoriale svantaggiata, dove l’esclusivo commercio fisico tradizionale comporterebbe più un onere che un guadagno.

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Mi chiamo Daniela Berto e la mia grande passione per il diritto e l’economia si è tradotta nel conseguimento della Laurea come Giurista d’Impresa e, attualmente, nel percorso di Laurea magistrale in Diritto, Economia e Strategia di Impresa presso l’Università di Teramo. Lavoro nel campo della comunicazione e del marketing nella GDO da oltre 20 anni e, dal 2018, anche come social media specialist. I miei interessi sono vari e diversificati, e spaziano in campi anche molto distanti dai miei studi, come lo sport, l’alimentazione e la nutrizione sportiva, la psicologia e la crescita personale. Credo fortemente in quei valori e principi che dovrebbero spingere ogni individuo ad autoaffermarsi sia come singolo cittadino, sia come parte di una collettività virtuosa: giustizia, onestà, trasparenza e rispetto. E alla base di una collettività virtuosa, tutti abbiamo il diritto e dovere di informare e informarci per essere persone consapevoli: la conoscenza è libertà!
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