A Riposto grande partecipazione all’incontro con la scrittrice Silvana La Spina

Nell’affascinante cornice della Sala Conferenze del Parco delle Kentie di Riposto si è svolta ,domenica 26 Febbraio, la presentazione del romanzo “Angelica” della scrittrice Silvana La Spina. All’inizio vi sono stati i saluti con l’intervento del Sindaco Enzo Caragliano ,il quale ha espresso il suo personale compiacimento per la presenza della scrittrice e per l’evento in sè “che testimonia del grande impegno profuso dalla Fidapa Porto dell’Etna-Riposto, teso e indirizzato a promuovere la cultura e ad educare alla lettura”. La Presidente della Sezione Fidapa Piera Bonaccorsi ha dato il benvenuto alla celebre scrittrice Silvana La Spina e si è detta onorata di ospitarla a Riposto. Ha ringraziato i presenti che “manifestano una sensibilità verso iniziative di qualità portate avanti dalla nostra associazione sia a Riposto che nel territorio”.

Dopo è intervenuto il giornalista Rosario Sorace, Direttore di Clessidra2021 , il quale ha affermato che “Silvana La Spina è una scrittrice di grande livello che ,pur vivendo prevalentemente a Milano, non ha mai dimenticato la Sicilia, scenario naturale e privilegiato dove si svolgono la maggior parte dei romanzi”. “Angelica- ha proseguito il giornalista- è un romanzo dalla scrittura limpida, scorrevole e icastica in cui si è incastonato una rilettura della famiglia di Don Calogero Sedara e della figlia Angelica all’interno delle vicende storiche dell’Italia di metà ‘800 sino agli inizi del Novecento” . “ Il personaggio di Angelica è tenace ,forte nell’affrancarsi gradatamente dalla mentalità e dalla famiglia stretta com’è dall’esigenza di emergere e affermare la propria personalità”.

Poi è intervenuta la Storica dell’Arte referente del progetto Fidapa invita a leggere, Rosalba Longhitano, che ha fatto una puntuale, certosina e attenta analisi dello stilema formale e del contenuto del romanzo laddove“ il registro narrativo utilizza la metafora dell’unificazione ,laddove l’Unità d’Italia, attraverso lotte e unioni di eterogenee tipologie di Italiani, rimanda alla lotta di classe per l’ascesa sociale di ceti diversi e alla nascita del nuovo”. “La struttura narrativa -ha proseguito la Longhitano- si snoda tra il piano del resoconto e delle fonti storiche e quello privato dei personaggi con una prosa nitida e sicura che ci consegna una multiforme galleria di tipologie al femminile”. “ A differenza della summa espressa da Tancredi ‘se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi’- ha concluso- il personaggio della La Spina ribalta la cifra gattopardiana poiché è consapevole di trovarsi nel flusso della vita,nei cambiamenti che lei stessa determina modificando la struttura della sua esistenza”.
Alla fine Silvana La Spina ha ringraziato tutti per questo incontro che per lei è stato “ positivo e stimolante” e ha espresso il pensiero che per comprendere ancora meglio il suo romanzo appare opportuno conoscere l’idea che i lettori hanno di quest’opera nata “ da uno spunto storico sulla nascita della ‘borghesia mafiosa’ che corrompe e compra i voti per conquistare il potere”. “Il mio non è un romanzo d’amore, è un romanzo di formazione e storico , scritto per descrivere una realtà che stava cambiando in modo continuo e irreversibile con la scomparsa della nobiltà e l’affermarsi di una classe sociale nuova”. Sono seguiti diversi interventi con interessanti domande all’autrice, mentre le letture sono state fatte dalla sottoscritta che tra l’altro ha avuto il piacere di rivedere dopo tanti anni Silvana La Spina conosciuta da me tanti anni fa quando viveva a Ramacca.
