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Inclusione e coesione nel PNRR: mission impossibile o grande opportunità ?

Il Covid-19 ha sconvolto profondamente l’Europa e il resto del mondo, trasformando la crisi sanitaria in una grave crisi economica. L’Unione Europea ha reagito a questa situazione con una serie di misure economico-finanziarie tra le quali la più importante è il  NEXT GENERATION EU. Di cosa si tratta? In sostanza, il NEXT GENERATION EU è uno strumento innovativo che traccia i principi e le coordinate fondamentali che devono essere seguite per l’elaborazione dei Piani di Ripresa e Resilienza di ogni Stato membro.

Con questo strumento, l’Unione si è impegnata a raccogliere sui mercati finanziari 672,5 miliardi di euro circa da attribuire annualmente, fino al 2026, agli Stati membri per mitigare gli effetti della pandemia sulle economie nazionali e sostenere il rilancio, con l’obiettivo di “creare un’Europa più resiliente, moderna e sostenibile “.

L’Italia è lo Stato membro che beneficerà in misura maggiore del fondo NGEU, essendo destinataria complessivamente di 209 miliardi di euro sotto forma di prestiti e trasferimenti, solo, però, se riuscirà a portare a termine i milestone  e target individuati nel PNRR. In concreto, i Piani nazionali sono dei veri e propri contratti di performance!

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano è stato approvato dal Consiglio Ecofin nel mese di luglio 2021, e si stima che la sua realizzazione possa portare ad un tasso di crescita del 1,4% nel 2026, a cui si accompagnerà una significativa discesa del tasso di disoccupazione.

Partendo da tre assi strategici, quali la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e la coesione sociale, si articola in sei Missioni che ricalcano quelle del NEXT GENERATION EU. La filosofia che accompagna l’intero PNRR è quella di avere come obiettivo costante interno le tre priorità trasversali: la parità di genere, i giovani e il Mezzogiorno.

E’ bene ricordare che la questione del Mezzogiorno italiano è una priorità non solo nazionale ma anche europea, perché il suo rilancio è fondamentale per l’intera Europa: non solo gli articoli 3.3 e 4.2 TUE ma anche gli articoli 174 e 175 TFUE fanno rientrare la coesione territoriale, oltre quella economica e sociale, tra i fattori trainanti di uno sviluppo armonioso dell’intero sistema Europa.

In quest’ottica, il PNRR ha destinato almeno il 40% delle risorse alle otto Regioni del Mezzogiorno, e sarà necessario che esse assumano un ruolo di rilievo nella piena realizzazione del principio costituzionale di solidarietà, che trova espressione nell’obiettivo di coesione sociale e territoriale,  un fine, questo, rimasto incompiuto, in particolar modo nel Sud del nostro Paese.

Alcune delle misure più interessanti presenti nel Piano italiano rientrano nell’ambito delle politiche del welfare, e più nello specifico del welfare di comunità (collaborazione tra cittadini, istituzioni locali ed enti del terzo settore).

L’intera Missione 5 “Inclusione e Coesione” dedica un’attenzione particolare alle principali vulnerabilità sociali attraverso quattro direzioni: potenziamento delle politiche attive del mercato del lavoro e della formazione professionale con rafforzamento del ruolo dei centri per l’impiego; promozione per la creazione di imprese femminili; abbattimento delle discriminazioni di genere presenti in ambito lavorativo; favorire l’acquisizione di specifiche competenze da parte delle nuove generazioni, attuando  il principio del matching tra sistema di istruzione, formazione e  mercato del lavoro.

Ampio spazio è dedicato alle persone anziane, alle quali si vuole consentire l’accesso ad una maggiore indipendenza, attraverso la de-istituzionalizzazione dei soggetti non autosufficienti, con la riconversione delle RSA e delle case di riposo in appartamenti autonomi dotati di attrezzature necessarie tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie: parliamo di domotica, telemedicina e monitoraggio a distanza.  Lo stesso obiettivo è perseguito in favore delle persone con disabilità, per venire incontro, soprattutto, alle famiglie che li assistono quotidianamente con grandi sacrifici e oneri (psicologici ed economici).

Sono, inoltre, previsti interventi finalizzati alla rigenerazione urbana e dell’housing sociale per contrastare le difficoltà abitative e creare soluzioni dignitose per i cittadini in difficoltà. Da citare anche il Progetto di Riforma del Family Act, contenente misure per il sostegno alle famiglie con prole.

Se osserviamo le sei Missioni del PNRR, in particolare le politiche sociali, alcuni principi costituzionali trovano la loro piena rappresentazione, come il principio di eguaglianza, il diritto alla salute, l’efficienza e  trasparenza dell’azione amministrativa, e il diritto ad un ambiente più sano; quasi tutte le politiche del Piano si indirizzano verso la rimozione di quegli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana, in armonia con quanto previsto dall’art.3 della nostra Costituzione. Sono ben evidenti, quindi, le potenzialità di rilancio economico e sociale per il nostro Paese. Resta da verificare il “come” tutto ciò potrà tradursi in una vera e propria grande rivoluzione, soprattutto per il Mezzogiorno.

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Mi chiamo Daniela Berto e la mia grande passione per il diritto e l’economia si è tradotta nel conseguimento della Laurea come Giurista d’Impresa e, attualmente, nel percorso di Laurea magistrale in Diritto, Economia e Strategia di Impresa presso l’Università di Teramo. Lavoro nel campo della comunicazione e del marketing nella GDO da oltre 20 anni e, dal 2018, anche come social media specialist. I miei interessi sono vari e diversificati, e spaziano in campi anche molto distanti dai miei studi, come lo sport, l’alimentazione e la nutrizione sportiva, la psicologia e la crescita personale. Credo fortemente in quei valori e principi che dovrebbero spingere ogni individuo ad autoaffermarsi sia come singolo cittadino, sia come parte di una collettività virtuosa: giustizia, onestà, trasparenza e rispetto. E alla base di una collettività virtuosa, tutti abbiamo il diritto e dovere di informare e informarci per essere persone consapevoli: la conoscenza è libertà!

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