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Nuovo quotidiano d'opinione e cultura
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Nuovo quotidiano d’opinione e cultura

Anche i docenti imparano…

di suor Ivana Sanfilippo Scimonella

Da quando nell’Istituto Comprensivo “Federico De Roberto” di Zafferana Etnea è giunto il Dirigente Scolastico Salvatore Musumeci, l’intero corpo docente è stato coinvolto in un’avventura didattica all’insegna di una sperimentazione sul campo con un Progetto dal titolo:

 “Dal Siciliano all’Italiano: storia, cultura e lingua «riflettere sul presente esplorando il passato»”.

Chi visiona il PTOF s’imbatte, dunque, in questo speciale laboratorio permanente in cui insistono tutte le discipline che, in modo fantasioso e variegato, danno frutti concreti che prendono vita nei lavori artistici, grafici e musicali dei piccoli dell’infanzia, dei bambini della primaria e dei ragazzi della secondaria di I grado.

Sotto la spinta sempre rinverdita della Legge Regionale n. 9 del 31 maggio 2011, lo stesso Dirigente scolastico Salvatore Musumeci, con il patrocinio dell’Assessorato Regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, dei Comuni di Zafferana Etnea e Milo e dei rispettivi Assessorati alla Pubblica Istruzione, del Centro di studi filologici e linguistici siciliani e dell’Accademia della Lingua Siciliana Palermo, quest’anno, ha organizzato il Corso di formazione per docenti di scuola del primo ciclo “CONOSCERE PER RICONOSCERSI”.Approccio tematico e metodologico per la “Promozione, valorizzazione e insegnamento della Storia,della Letteratura e del Patrimonio Linguistico siciliano nelle scuole”.

Tale esperienza formativa prende avvio da una chiara consapevolezza che, per dirla con lo scrittore di origini giamaicane Marcus Garvey,  “Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura è come un albero senza radici”.

Quest’ultimo concetto è chiaramente espresso anche dalla delibera n. 376 del 12/10/2018 della Regione Sicilia:

“ In una società sempre più “liquida” e globale, la valorizzazione delle identità locali è una risposta efficace al progressivo indebolimento dei punti di riferimento e delle radici storiche e culturali. In un mondo che rischia di perdere la capacità di orientarsi nel presente e di muoversi verso il futuro, la tutela del patrimonio storico e artistico e la salvaguardia della cultura regionale, sono obiettivi da perseguire”.

Chi lavora da qualche tempo nell’ambiente scolastico sa bene che i docenti, per primi, devono essere formati a una mentalità di tutela, perché, poi, il processo educativo possa dare i suoi risultati nel delicato compito di forgiare le menti delle giovani generazioni a una visione storico-culturale più ampia e profonda, che curi nel presente il tesoro della ricchezza del passato. Nel caso della Sicilia si tocca un “patrimonio” di rara e multiforme bellezza.

L’attuazione di un simile compito sarà dunque un successo se, da docenti, si approfitta di questi momenti di aggiornamento volti a suscitare e consolidare opportunamente la motivazione e la formazione e a supportare l’azione didattica con strumenti adeguati.

            A tale scopo, i partecipanti al suddetto corso sono stati catapultati in uno scenario dai panorami vividi e calamitanti, in cui l’approccio al siciliano si è colorato delle forme e delle metodologie più varie. Da veri e propri cultori di un bagaglio linguistico, storico e letterario davvero originale, i relatori si sono susseguiti nel mostrare con abilità un ventaglio culturale, venuto fuori nel tempo e che risente dell’apporto distinto dei popoli che, nelle diverse epoche storiche, si sono insediati in Sicilia.

            Il programma si è snodato in quattro incontri intensi per conoscenze e opportunità, grazie anche al sapiente apporto e alla guida entusiasta d’illustri voci, quali Giuseppe dei Firrincieli, Giovanni Grasso, Alfredo Rizza, Grazia Vasta, Alfio Patti, Salvatore Musumeci…

Partendo dalla Ratio della L.R. n. 9 del 31 maggio 2011, il corso si è arricchito dell’analisi della comunicazione verbale e non verbale; dell’introduzione a elementi grammaticali, glottologici, letterari del siciliano scritto e parlato; della visione di video e della presentazione di un’opera in quattro volumi appena edita “Storia e storie di Sicilia…” dello stesso Dirigente scolastico, in cui sono scandagliati aspetti storici non ancora del tutto esplorati.

            I pomeriggi con il cantastorie e con gli esperti di teatro e poesia sono stati vissuti in un’atmosfera dal sapore tradizionale e hanno focalizzato i nostri occhi e catturato le nostre orecchie al mondo fascinoso del dialetto, che si fa strumento espressivo di esperienze di vita del singolo e dell’insieme, veicolando un’identità plurale quale quella siciliana.

L’ultimo incontro ha fatto gustare la lectio magistralis: Aspetti filologici. Parole migranti tra Oriente e Occidente, tenuta dal Professor Giovanni Ruffino. Il Presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani di Palermo ha accordato l’onore della sua presenza e con una semplicità nata da una conoscenza acquisita negli anni e resa adamantina dalla purificazione naturale della fatica dello studio, ha introdotto i presenti all’approccio filologico di alcuni termini siciliani.

Il prof. Giovanni Ruffino

L’esperienza e il dono dei suoi approfondimenti sono sprone per affrontare gli sforzi futuri in un campo che vede la “ Nostra Scuola” polo trainante nella corsa in un terreno ancora poco battuto, quello della promozione, valorizzazione e insegnamento del patrimonio linguistico, letterario e storico della Sicilia.

            Convinta da sempre che si ama e poi si conosce veramente, la valenza di un buon corso di aggiornamento si misura dal grado d’interesse che è riuscito a suscitare, ma anche dalla trasmissione di conoscenze e valori, che solo la vita scolastica futura vedrà!

Suor Ivana Sanfilippo Simonella

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