Un ricordo di Burt Bacharach

E’ scomparso qualche giorno fa, all’età di 94 anni, Burt Bacharach, musicista e compositore americano.
Nato a Kansas City nel 1928, Bacharach ha avuto il suo maggiore momento di popolarità negli anni sessanta, componendo una lunga serie di successi (con la collaborazione del paroliere Hal David), interpretati da svariati artisti (ma in primo luogo da Dionne Warwick), e scrivendo colonne sonore per il cinema.
Il suo primo vero successo, in realtà, è targato anni cinquanta: “Magic moments”, bellissimo brano cantato da Perry Como, fu il suo passaporto per la notorietà, e gli aprì le porte per altre prestigiose collaborazioni. “Walk On By”, “Do You Know the Way to San Jose”, “The Look of Love”, “Anyone Who Had a Heart”, “I Say a Little Prayer”, “Raindrops Keep Fallin’ on My Head”, “What the World Needs Now Is Love”, sono alcuni dei suoi successi, diventati immortali, e non semplicemente legati ad una pur indimenticabile stagione musicale.
Terminata la collaborazione con Hal David, e anche quella con la Warwick, Bacharach attraverò un periodo interlocutorio della sua carriera, che però toccò nuove vette negli anni ottanta, con brani caratterizzati da uno stile ancora classico, ma rivisitato a aggiornato: “That’s what friends are for” fu un enorme successo, e segnò una nuova collaborazione con Dionne Warwick; la colonna sonora di “Arturo” (film con Dudley Moore e Liza Minnelli), e in particolare l'”Arthur’s Theme”, lo riportarono in auge anche tra i compositori cinematografici. Il musicista aveva infatti composto, negli anni precedenti, diverse colonne sonore, ed era stato proprio un clamoroso insuccesso cinematografico (il remake del 1973 di “Orizzonte perduto” di Capra, diretto da Charles Jarrott) a decretare la prima vera battuta d’arresto della sua carriera.

A questo proposito, lo confesso, il mio miglior ricordo di Bacharach, da appassionato di cinema, non può che essere legato ad un film: nello specifico “Butch Cassidy” (“Butch Cassidy and the Sundance Kid”, George Roy Hill, 1969), e la splendida canzone “Raindrops Keep Fallin’ on My Head”, che accompagna una delle sequenze più romantiche e poetiche di uno dei western più belli di tutti i tempi. Paul Newman e Katharine Ross insieme in bicicletta, e la musica che si fonde con le immagini.
Basterebbe già questo formidabile contributo alla storia del cinema a giustificare il cordoglio unanime per la scomparsa di un musicista straordinario e irripetibile, dallo stile inconfondibile.