“Il mal secco” , romanzo di Giacomo Di Marco

“Il mal secco” è il primo romanzo di Giacomo Di Marco. Il testo racconta una storia
complessa, che tratta di incomunicabilità, di amore simbiotico e disfunzionale, di una
morte misteriosa che fa scattare la ricerca ed il viaggio di un “ viator” che ritorna in
Sicilia per una vacanza presso i parenti e, dopo un misterioso assassinio, si ritrova
coinvolto nella ricerca di un colpevole. I personaggi sono indagati, scavati ,con
l’occhio vigile di chi, da anni, si occupa di conoscere storie di vita e di
anime( l’autore è,infatti, un medico psicoterapeuta).
L’amicizia, l’amore come possesso e il dramma della mancata assimilazione di chi
proviene da un’altra terra e si comporta non seguendo il codice tranquillo della
comunità d’approdo. L’ambientazione è in una Sicilia declinata nelle sue mille
sfaccettature: ci appare terrificante come l’Etna che ci sorveglia, ci condiziona e ci fa
da “nume tutelare”; archeologica e storica, con il teatro di Siracusa,luogo di sorrisi
ma, soprattutto, di pianti, di gite domenicali spensierate e di riflessioni sul senso più
profondo e tragico dell’umano esistere; pittoresca e “chiacchierona”, come il
mercato di Caltagirone che vi è descritto ed occhieggia colorato quando sfoggia la
sua mercanzia; ridente,lussuosa e spendacciona come la Taormina degli anni del
“boom”.

La Sicilia di Giarre, Riposto e Pozzillo,ionica, mitica e volubile, come il mare che la
circonda, intrisa di superstizioni e di misteri irrisolti . Un giallo che, nello snodarsi
delle pagine, si apre ad altre forme di scrittura e converge nel diario intimo di una
donna ,“la straniera”, la compagna dolce e vibrante di vita dell’uomo ucciso; una
donna prima idolatrata e poi schiacciata,reclusa, come “La mite” di F. Dostoevskij.
Il potere taumaturgico della parola nelle lettere scritte da una donna combattuta tra il
fuggire ed il rimanere, incollata alla finestra per guardare “l’oltre” per pensare alla
libertà e al bivio come la coscienziosa Eveline di James Joyce. Un mal secco che
dall’interno brucia, corrode le piante di agrumi e che,in modo silente e subdolo,
divora e distrugge irrimediabilmente le persone che ne vengono colpite.
