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A Catania domina il silenzio

Un silenzio diffuso e irreale avvolge la città di Catania.
Fra tre mesi si voterà per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del Sindaco, e l’atmosfera appare ovattata.
Silenti le maggiori forze politiche, silenti le forze sociali, silente la società civile.
Silente la mafia.
Ma è proprio così?
Non proprio.
I partiti, o quanto resta di essi, sono alla ricerca di un percorso che definisca programmi e candidati, ciascuno con diversificati travagli interni.
Le forze sociali attendono segnali più chiari per capire come collocarsi.
Qualcosa si muove nella società civile, che si sta organizzando per offrire ai cittadini una possibile alternativa ai disastri del passato.
Nell’attesa sono emerse autocandidature a Sindaco da parte di personaggi che, pur consapevoli di non avere alcuna possibilità di essere eletti, si mettono in campo sia per voglia di apparire che per contrattare un loro possibile ruolo con i veri candidati che saranno noti tra qualche mese.
E la mafia?
Quella delle cosche è in attesa di capire quale forza politica e quali candidati sostenere, secondo la perenne logica di scambio: do ut des!
Poi abbiamo l’altra mafia, quella che ha detenuto e detiene il vero potere, e farà di tutto per non perderlo.
Questa mafia, pur se silente, è molto attiva.
Si riunisce in salotti e club, è composta da persone apparentemente distinte, che hanno un ruolo sociale riconosciuto, che hanno sempre promesso di fare gli interessi dei cittadini, ma hanno sempre fatto il proprio.
È una mafia che si compone di clan e cosche che talora convergono e talora si azzuffano.
Con alleanze, anche trasversali, che hanno un unico obiettivo: occupare il potere, gestire le risorse collettive e concludere affari.
Conosco i nomi di alcuni componenti di questa mafia, e mai riusciranno ad ingannarmi.
È la mafia peggiore, quella che bisogna sconfiggere per il bene di Catania.
Vi è speranza per questa città?
A breve sarà offerta una proposta alternativa che possa attrarre quei cittadini onesti e sfiduciati, anch’essi silenti da tempo.
Perché il loro disimpegno è oggettiva complicità!

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Laureato in Giurisprudenza nell’ Università di Catania. Avvocato penalista di lunga e consolidata esperienza, patrocinante presso la Suprema Corte di Cassazione e Giurisdizioni Superiori. In particolare modo svolge attività di assistenza e consulenza legale, nonché attività di rappresentanza e difesa in sede contenziosa e stragiudiziale, principalmente nel settore del diritto penale e prevalentemente nelle seguenti materie: Reati contro l’ordine pubblico; Reati contro la Pubblica Amministrazione; Reati contro la persona; Responsabilità medica; Diritto penale del lavoro; Reati contro il patrimonio. E’ stato uno dei fondatori del Movimento La Rete e poi deputato regionale dello stesso gruppo politico all’Assemblea Regionale Siciliana per due legislature. E’ un animatore e un attivista dell’impegno antimafia a Catania in Sicilia e si è distinto nell’attività professionale difendendo molti collaboratori di giustizia che hanno reciso i legami con Cosa Nostra.

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