Intervista alla pittrice Elsa Emmy “La mia arte è creata con i tempi della vita”


Elsa Emmy, è una pittrice , scrittrice, saggista, giornalista e artista di fama internazionale. E’ soprattutto un intellettuale a tutto tondo apprezzata e conosciuta in tutto il mondo. Elsa è nata nel 1935 a Linguaglossa e suo padre era un borghese, l’ingegnere Antonino Emmi, primo sindaco della cittadina dopo la Liberazione, mentre la madre di origini nobili si chiamava Donna Egle Maria Lanza dell’Acqua Fredda, discendente di quel Francesco Lanza di Trabia che ebbe assegnato come feudo il territorio di Malvagna e Mojo. Da giovane Elsa si trasferisce con la famiglia a Catania, frequenta il Liceo “Cutelli” e si distingue già nell’adolescenza per una forte inquietudine e uno intenso anticonformismo con una forte carica di emancipazione femminista assai rara in quegli anni . In virtù di queste doti di grande intelligenza e vivacità lavora a soli 17 anni come giornalista e reporter al quotidiano “La Sicilia” dove farà parte della redazione per diversi anni. Dunque la giovane Elsa è una figura poliedrica, versatile e innovativa che si è dedicata oltre che sin da subito alla scrittura anche alla pittura.

Nella sua arte assai moderna mette in discussione la tradizione, combatte le storture di una società classista impegnandosi con dedizione nelle battaglie femministe e nelle lotte sindacali a sostegno degli artisti. Ha svolto anche l’attività di scenografa mostrando originale fantasia e immaginazione creativa e in tal modo lavorando a lungo per i grandi teatri di Catania. Le sue opere descrivono il passato che è fatto di storie personali e politiche tese ad affrontare la ‘questione femminile’ e ci sollecitano anche a capire e interpretare il presente.
Proprio all’Università di Catania, ha donato il ricco “Fondo Elsa Emmy”, un straordinario patrimonio di opere che mette insieme e condivide memorie, retoriche, intuizioni nonché rivendicazioni politiche e sociali che immortalano , nella produzione artistica, squarci di storie femminili e femministe degli anni Settanta e Ottanta in Sicilia e in Italia.

La sua attività di saggista è stata altrettanto significativa e importante. Si ricordano a tal proposito i seguenti saggi : “ L’arte cambia sesso”(1975) sulla storia della discriminazione della donna; “ La liberazione della donna” (1976); “Donna arte marxismo, con un’autoanalisi sullo sviluppo della creatività” (1977). Poi ha scritto nel 1982 “L’ambra da ciottolo a gioiello” (1982); “Caro Maurizio, cara Elsa cioè vite d’artista” (1985, carteggio con M. De Joanna); “Artisti in cucina per una fabula cibaria (1994,che contiene il carteggio con E. Puglia, premio “San Valentino”), “Sono stata nell’aldilà” (1997dr. S. Scalia, che vince il premio”Santa Rita”), “Passaporto per il cielo” (1999, che ha vinto il premio “Umbria Estate 2000”), “L’ultimo viaggio, oltre l’aldilà” (2002), “In difesa dell’aldilà (2003), “La coscienza è morta?” (2005), “Sulle tracce del figlio di Dio “(2007), “Un amore virtuale” (2008), “Il gioco della vita” (2009). Sin dal 1961 a 26 anni ha iniziato un’attività di mostre personali sia a livello nazionale che a livello internazionale e se ne contano circa 90 in tutta la sua lunga carriera artistica. In particolare bisogna ricordare quelle che si sono tenute a New York, Milano, Innsbruck, Tokio, Holstebro, Bruxelles, Chicago, Brusque, Malta, Palm Beach, riuscendo tra l’altro a vincere numerosi premi e riconoscimenti. Ha scritto un bel libro “Diario di una ragazza per bene”(2021) in cui si racconta protagonista del suo tempo protesa a scardinare la mentalità dei “benpensanti”.

L’ho incontrata nella sua casa di Catania ed ecco il testo dell’intervista.
Che ricordo ha della sua infanzia?
Un ricordo bellissimo e soave . Vivevo a Linguaglossa con la mia famiglia e passavamo l’estate in campagna dove c’era un bosco meraviglioso di noccioleti e vigneti, è stata molto felice la mia infanzia perché ero a contatto della natura, respiravo un senso di libertà e benessere.
E’ vero che lei è stata negli anni cinquanta la prima donna del capoluogo etneo ad indossare i pantaloni e ad andare in giro in motorino?
E’ vero sono stata la prima donna in Sicilia che dai 16 anni in poi ha portato i pantaloni cosa impossibile in quell’epoca e andavo anche in motorino, a dimostrazione della mia natura anticonformista che mi ha sempre caratterizzata.

Lei ha sposato l’ing. Leonardo Patanè Simili,uomo che l’amata sostenendola senza nessuna riserva. Si ritiene fortunata?
Mio marito aveva vent’anni più di me. Ma io lo consideravo un mio coetaneo perché era un uomo davvero eccezionale, dotato di una grande cultura. Poi è stato progettista di 150 palazzi a Catania ed ha progettato anche il Palazzo in cui abito che viene denominato Palazzo Simili. La sua era una famiglia di scrittori e giornalisti. Qui vicino c’è la via Simili dedicata alla sua famiglia d’origine.
Elsa da dove nasce la sua vena artistica e quando ha avvertito i fremiti della pittura?
Verso i 16 anni quando mi sono evoluta e affrancata. Ho cominciato ad incontrare scrittori e giornalisti che mi hanno invogliata verso l’arte e la scrittura. Prima di tutto sono andata al giornale “La Sicilia” all’età di 17 anni. Ho fatto una breve carriera ma non sono potuta diventare giornalista pubblicista perché non avevo 21 anni e non ero, quindi, ancora maggiorenne. Inoltre non sono rimasta perché c’erano persone pericolose che mi mettevano le mani addosso, me ne sono scappata perché ero continuamente molestata. Me ne sono andata via e ho cominciato a frequentare teatri e sono diventata scenografa e anche pittrice.

Nelle sue opere materializza sulla tela i luoghi e tempi dell’anima in cui con una sensibilità profonda coglie attimi. Che tipo di corrente artistica pensa di rappresentare ?
Secondo me una corrente moderna non definibile. Ho sempre vissuto i tempi della mia vita. Non so proprio come definirla.
L’arte nasce dalla creatività, dalla fantasia o dalla conoscenza di quel che c’era?
L’arte nasce dalla fantasia. Ho una fantasia incredibile come dote naturale. Non faccio altro che immaginare sia il passato che il futuro. Dopo la morte so come si vivrà.
Le sue installazioni hanno fatto il giro del mondo ottenendo apprezzamento e favore. Qual è stato un evento che ricorda come momento gratificante ?
Credo a New York ho fatto una mostra bellissima nella più importante galleria della città. Dove sono venuti pittori ,cantanti lirici e scrittori. Era veramente un coacervo di vita artistica non comune ed è stato un momento indimenticabile.

Lei è stata scenografa- bozzettista e costumista del Teatro Massimo Bellini, del “Piccolo Teatro” e del “Teatro Stabile”. Come mai è nato quest’interesse per questo mondo?
Ho sempre voluto vivere i miei tempi e siccome il teatro era la mia passione ,è stato naturale entrare al Teatro Massimo Bellini proseguendo poi negli altri teatri catanesi più importanti. Per 15 anni poi sono diventata vice direttore degli scenografi.

Si è dedicata alla promozione dell’arte coordinando dibattiti, animando convegni, e soprattutto dirigendo corsi di discipline artistiche e di scenografia sempre in sinergia con l’università. E’ rimasta appagata da questa funzione ?
Sino ad un certo punto. Ero diventata comunista ,ero di sinistra quando nel 1989 è finito la storia del Pci allora ha inviato le dimissioni da tutte le mie cariche. Mi sono ritirata in un ambiente diverso di carattere religioso perché prima ero atea e sono stata colta da un’intensa religiosità. Ad un certo punto ho avuto questa “chiamata” spirituale. E mi sono dedicata alle opere di carità dal 1993 in poi sino ad oggi.
Lei ha svolto anche attività politica e sindacale finalizzando il suo operato alla promozione della cultura nel sociale e al recupero dei beni culturali.
Mi sono dedicata a tutto ciò almeno sin alla caduta del muro di Berlino poi ho dismesso questo impegno.

E’ noto il suo impegno per la causa femminista e in difesa degli artisti. Quali criticità nota in quest’ambito?
Sono stata una delle prime femministe a Catania con tutto il gruppo delle donne impegnate nella cause femministe anche con Emma Boeri. Il femminismo è decaduto. Le donne invece di avere un loro ruolo sociale preferiscono dedicarsi ad altre cose. La Meloni è la prima presidente donna che abbiamo in Italia. Ed una cosa strana che la destra sia riuscita a fare eleggere una donna mentre la sinistra ha fallito non riuscendo in questo obiettivo.
Adesso ha iniziato un percorso di spiritualità che la conduce al misticismo e ad un cammino di fede, che si traducono in una fervida attività di volontariato laicale nell’ambito dei movimenti ecclesiali.
Come detto prima ero atea e ho subito una conversione quando è morta mia madre ho sentito la sua voce che mi diceva “Elsa vai in chiesa, adesso basta”. Ho vissuto tutte le esperienze dell’al di là come scrive Dante Alighieri, il quale ha avuto anche lui delle visioni trascendentali del Paradiso, Purgatorio e dell’Inferno.
