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Pasta con le sarde

Questo è un grande primo della tradizione siciliana: povero ma ricco di sapore. La tradizione vuole che sia stata inventata da un cuoco arabo per sfamare le truppe dopo una battaglia: all’origine di questo aneddoto sarebbe legata la povertà degli ingredienti che compongono il piatto.  La versione più intransigente della pasta con le sarde andrebbe fatta lessando nell’acqua dove poi si cuoce la pasta, una quantità esagerata di finocchietto. Io, invece, vi voglio invece portare ad esaltare il gusto delle sarde utilizzando il finocchietto semplicemente come aroma!

Difficoltà: bassa Preparazione: 30 minuti

Cottura: in pentola e padella, sul fuoco

Dosi: per 4 persone

Costo: basso

Ingredienti

  • 350gr di spaghetti (o bucatini o linguine, se preferite)
  • 500gr di sarde freschissime
  • 70gr di Pangrattato
  • Una manciata di Uva Sultanina
  • Una manciata di Pinoli
  • 1 filetto di Acciuga sott’olio
  • 1 mazzetto di finocchietto selvatico
  • 2 spicchi d’aglio
  • Due cucchiai di vino bianco secco
  • Sale q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Olio EVO q.b.

Realizzazione

  1. Pulite le sarde:desquamatele, lavantele, privatele di testa ed interiora e deliscatele
  2. Spezzettate le sarde grossolanamente.
  3. Mettete a rinvenire l’uva sultanina in acqua caldissima.
  4. In una padella versate un filo di olio EVO sino a coprirne il fondo ed aggiungete l’aglio e il filetto d’acciuga e i pinoli.
  5. Fate rosolare a fuoco basso per qualche minuto, levate l’aglio, e aggiungete le sarde. Alzate la fiamma, regolate di sale, sfumate col vino bianco, fate evaporare e spegnete il fuoco.
  6. Aggiungete l’uva sultanina che avrete strizzato bene per eliminare l’acqua in eccesso.
  7. ‘Calate’ la pasta.
  8. Lavate il finocchietto e tritatelo grossolanamente al coltello.
  9. Versate il pangrattato in una padella a secco e mettete sul fuoco per abbrustolirlo (‘atturràtelo‘!!!).
  10. Scolate la pasta bene al dente, versatela in padella con le sarde: fatela andare sul fuoco aggiungendo mezzo mestolo di acqua di cottura per amalgamare bene il tutto.
  11. Spegnete, aggiungete abbondante finocchietto.
  12. Impiattate e finite con una spolverata di pangrattato abbrustolito e una macinata lieve di pepe nero
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Mi chiamo Vincenzo Schinella, calabrese di origine siciliano di adozione ed ho una concezione light e sofferente dello stare a tavola: o friggo, o manteco pasta, o impasto pizze, panettoni e focacce. Sono decisamente inetto a praticare qualsivoglia tipo di sport: in compenso, maneggio in maniera agonisticamente prestante pale pizza, impasti glutinici, pagnotte, impasti panettoni, padelle saltapasta e oggettistica del piacere quali insaccatrici per soppressate e oliere. Ho fondato Prendiamoci del Tempo nel 2017. Tra un'infornata e l'altra, un buon libro o un cruciverba sono di sicuro la migliore compagnia: e già, siamo in troppi. Adoro scrivere e raccontare storie e, proprio per questo, Prendiamoci del Tempo è un foodblog diverso. Le mie ricette hanno tutte una storia da raccontare. A volte legata ad un episodio lontano nel tempo, ad una cucina fatta di ricordi; altre volte alla tradizione della mia terra, la Calabria; altre volte ancora sono ricette che, proprio per le loro preparazioni, richiedono del Tempo e sono uno stimolo a coccolarsi, rallentando i ritmi. Non ho come obiettivo la tuttologia in cucina ma posto quel che mi appassiona e che mi piace fare, quello per cui son sicuro di poter offrire spunti di approfondimento veri a chi mi legge. Ecco: il mio, è un blog 'vero'! Ciò che arriva sul blog deve essere principalmente vero per me, per poterlo essere anche per chi mi segue e chi mi legge. Su Prendiamoci del Tempo, si sta in cucina per il piacere di starci. E per divertirsi. L'ironia è una cifra fondamentale: se non amate ridere o volete prendervi sempre sul serio, credo siate nel posto sbagliato.

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