Un altro grande se ne va…

Un altro del grande calcio italiano se ne va, è Gianluca Vialli, per gli amici Luca, che si spegne a soli 58 anni dopo una lunga malattia. Aveva vissuto gli ultimi anni da collaboratore al fianco di Roberto Mancini CT della Nazionale italiana e suo amico di sempre, resterà scolpita nella memoria di tutti l’immagine dell’abbraccio al termine della finale vinta contro l’Inghilterra agli ultimi Europei. Un’immagine che racchiude tutto quello che rappresenta lo sport: l’amicizia, la lealtà ed il profondo legame ad uno spirito collettivo che guida i grandi campioni. Vialli, la sua storia da calciatore parte con gli esordi nella sua Cremona, con la maglia rosso-grigia della Cremonese, poi il passaggio alla Sampdoria del duo Vialli-Mancini con Boskov in panchina ed infine nella Juventus Campione d’Europa del 1996 nella finale di Roma. Poi il volo in Inghilterra dove al Chelsea per una stagione diventa allenatore-giocatore dei blues, figura indubbiamente singolare nel calcio odierno dove ognuno ha un proprio ruolo ben definito fuori e dentro al campo. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, Vialli si è dapprima dato al mondo della televisione facendo l’opinionista su Sky soprattutto per ciò che riguardava la Uefa Champions League. Dal 2019 ha ricoperto dapprima il ruolo di ambasciatore italiano per il Campionato d’Europa 2020 e poi successivamente la figura di capo delegazione della Nazionale Italiana per la spedizione agli Europei 2020 (rinviati a causa della pandemia al 2021). Quest’ultimo ruolo intrapreso già mentre combatteva contro la malattia, ha rappresentato un momento culminante nella vita di Vialli, che oltre a stare al fianco dei giovani calciatori nella competizione Europea, ha avuto modo di potersi fare portavoce della sofferenza di chi come lui combatte contro l’oscuro male del secolo. Disse una volta durante un’intervista che il solo fatto di poter rappresentare un faro per coloro che soffrono lo faceva sentire una persona realizzata nella propria vita. Proprio per questo, per i valori che nei suoi ultimi anni di vita ha saputo rappresentare, e per quelli che negli anni di carriera ha avuto modo di esprimere, oggi il mondo dello sport piange e si stringe attorno alla famiglia di un campione che resterà eterno nella memoria di tutti coloro che lo hanno ammirato nell’arco di questi trent’anni. Ciao Luca fai buon viaggio.