“La Stranezza” ,un racconto pirandelliano come film e letteratura si intrecciano

Dopo ben più di due mesi dalla prima uscita (27/10/2022), “La Stranezza” regia di Roberto Andò, che già si è qualificato come uno dei film italiani più visti del 2022, continua ancora oggi a spopolare nelle sale cinematografiche ottenendo un successo strabiliante.
Questa commedia, ambientata negli anni ’20, ruota attorno alla figura di Luigi Pirandello, interpretato con un’elegante maestria da Toni Servillo, che a seguito della morte della sua cara e amata balia, decide di organizzarle un funerale imbattendosi in due becchini dall’aria molto curiosa: Bastiano e Onofrio, nelle cui vesti ritroviamo due tra gli attori comici più straordinari del panorama cinematografico italiano, rispettivamente: Salvatore Ficarra e Valentino Picone. I due personaggi, con la loro leggerezza e simpatia, saranno fondamentali nell’accrescere l’ispirazione del Maestro Pirandello che qui viene dipinto in un momento di crisi artistica: la sua mente vorrebbe realizzare una nuova opera teatrale, (che successivamente si concretizzerà in Sei personaggi in cerca d’autore), ma i suoi pensieri vengono costantemente ostacolati. Le immagini proiettate danno degno onore a questo processo; Pirandello vede i personaggi di fronte a sé che istaurano un dialogo con lui e fanno sì che il Maestro possa raccontare le loro vicende, perché il teatro è finzione ma il personaggio in quanto soggetto sente realmente quello che vive all’interno della storia.

Ed è qui che il film si ricollega velatamente al tema principale dello stile letterario e teatrale di Pirandello: la dicotomia realtà/finzione, due concetti che si fondono l’uno nell’altro tanto nel teatro quanto nella vita.
La vita stessa, per l’appunto, viene paragonata ad un palcoscenico. Gli esseri umani agiscono attraverso comportamenti all’apparenza naturali e reali, ma che nascondono molto di più.
Questo agire umano è spinto da pressioni e da convenzioni che la società e la cultura impongono. L’uomo, a seconda della circostanza in cui si trova e delle persone con le quali è portato a relazionarsi, cambia maschera e decide quale lato di sé portare alla luce e quale far rimanere al buio. Tende a conformarsi per il timore di pensare diversamente dalla massa e, conseguentemente, rimanere da solo.
La visione di questo film accompagna per mano lo spettatore che finisce per riflettere sulle vicende narrate e a confrontare il proprio vissuto con quello descritto nel mondo pirandelliano.