Sicilia

È nei paesini interni,
nei luoghi antichi,
nelle strade quasi deserte poiché abbandonate da giovani ormai spinti verso qualcosa di nuovo e di moderno
che si trova la sicilianità.
L’animo siciliano vibra ad ogni passo che i piedi compiono per le piccole vie di paese,
parla attraverso le case di pietra
che appaiono così scure, quasi misteriose
che, seppur vuote, hanno tanta storia da raccontare.
Quasi sembra ancora di vedere
usando un po’ di immaginazione,
attraverso la piccola finestra,
la vita che vi era dentro, le persone attorno al focolare, i mobili e tutto l’occorrente per vivere,
così poco ma al tempo stesso così necessario.
L’animo siciliano si vede negli occhi degli anziani che,
spinti dal caldo estivo,
siedono in strada.
Chi cuce
chi si fa ‘na briscula
chi cuttigghia
e chi si lamenta perché
i tempi nun sunu chiù chiddi di ‘na vota.
L’animo siciliano si ascolta
nelle voci dei bambini e dei ragazzi che,
seppur “contaminati” dal distacco sociale di questi anni,
riescono a gioire ancora del contatto con gli altri,
della bellezza di giocare in strada
dello stare seduti sul marciapiede in silenzio, condividendo la presenza.
L’animo siciliano è nelle tradizioni che ancora si tramandano
nella domenica a messa e nei dolcetti presi al bar per il pranzo di famiglia,
è nell’odore del sugo e di fritto per le strade che ti conduce ad occhi chiusi verso casa.
L’animo siciliano è nella terra e nelle mani di chi la tocca
consapevole che non è una vergogna
ma che toccandola ne viene arricchito.
Di semplicità,
di umiltà,
di valori.
L’animo siciliano cerca di preservarsi nel cambiamento,
di farsi largo come fa un germoglio di pistacchio tra la sciara…
…di farsi spazio contro gli animi che hanno dimenticato le proprie origini.
Quando,
se solo riusciamo a vederlo intorno a noi,
in tutto questo e molto più
è perché
l’animo siciliano
lo abbiamo già dentro.