“Er gol de Turone era bono”: un documentario su quello che è stato molto più di un goal annullato

Il 10 maggio 1981 si gioca Juventus-Roma. E’ la terz’ultima giornata del campionato 1980-81, e in quel momento la Juve è in testa alla classifica, con la Roma che insegue ad una sola lunghezza di distanza; i giallorossi sono stati, inaspettatamente, campioni d’inverno, e hanno condotto a lungo il campionato, grazie ad un gioco brillante (impostato dal maestro Liedholm), al carisma di Falcao, alla fantasia di Conti, alle prodezze sotto porta di Pruzzo.
Dopo anni di umiliazioni la Roma sembra diventata, nel giro di poche settimane, squadrone, da squadretta che era: la trasferta torinese, per una volta, non fa paura. E la partita, ad un certo punto, si mette anche bene, perché Furino, capitano della Juventus, viene espulso per un fallaccio da codice penale, e la Roma, in vantaggio numerico, spinge per la vittoria.
Il momento cruciale è il settantaduesimo minuto: un cross di Conti, il colpo di testa di Pruzzo che anticipa Prandelli servendo il liberissimo Turone, difensore centrale spintosi in avanti, e la rete di Zoff che si gonfia. I romanisti esultano, ma la gioia è di breve durata: l’arbitro Bergamo sembra intenzionato a concedere il gol, ma il guardalinee segnala un fuorigioco molto dubbio, e la rete viene annullata.
Da lì in poi la partita, già non entusiasmante, si trasforma in una rissa col pallone in mezzo: la Juventus tiene il risultato, ma già al fischio finale inizia la polemica.
E’ l’inizio di un processo mediatico che accompagna il finale di quel campionato (poi vinto dalla Juventus), ma che si trascina ben oltre, diventando l’emblema della sfida Roma-Juventus (che andrà avanti per anni), e soprattutto della presunta “superiorità arbitrale” dei bianconeri.
Il documentario di Francesco Micciché e Lorenzo Rossi Espagnet ci fa rivivere quel dramma sportivo, che gli anni hanno lenito solo in parte, come testimonia l’amarezza dello sfortunatissimo “Ramon” Turone, ceduto dalla Roma proprio durante la stagione dello scudetto romanista (1982-83). Il film è, anche, un viaggio a ritroso nel tempo, che permette di riscoprire un calcio più autentico, più passionale, nel quale la globalizzazione e i grandi capitali esteri erano ancora estranei al nostro campionato, e figure come Boinperti (presidente della Juventus) e Dino Viola, patron dei giallorossi, si stuzzicavano a vicenda, con ironia e arguzia.
Alla fine, il gol di Turone era davvero buono? Oggi, grazie a YouTube, chiunque potrebbe verificarlo facilmente: se ci fosse stato il VAR, probabilmente, la partita sarebbe finita in modo diverso. Ma, al di là di ogni reiterata lamentela, ripensare a questo clamoroso caso porta ad una sola convinzione: soffermarsi troppo sulle disgrazie arbitrali è inutile, e controproducente.
La Roma, del resto, vinse il campionato solo due anni dopo, senza Turone.