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Il ricordo dei tre carabinieri uccisi a San Gregorio

Vivido e doloroso è il ricordo di tre vite spezzate nell’adempimento del proprio dovere .Tre carabinieri il brigadiere Giovanni Bellissima, 24 anni, l’appuntato Salvatore Bologna, 41 anni, e l’appuntato Domenico Marrara, 50 anni, che il 10 Novembre 1979 stavano eseguendo un servizio come scorta per accompagnare il detenuto Angelo Pavone “Faccia d’Angelo” a testimoniare nel carcere di Bologna.

Si tratta di un boss mafioso il boss mafioso  che deve partecipare ad un processo in cui deve essere interrogato da un magistrato che indaga sul sequestro a scopo di estorsione dell’industriale ferrarese Lino Fava. Pavone era stato arrestato nel marzo dello stesso anno a Napoli quando stava per riscuotere il riscatto pagato dalla  famiglia di Fava per liberare l’industriale rapito.

In quella mattina di Novembre i tre militi insieme al detenuto erano accompagnati da un autista civile, Angelo Paolella, con un mezzo civile appunto una Mercedes bianca. Tale utilizzazione di mezzi era autorizzata su richiesta dello stesso detenuto  anche se tale trasferimento  era lungo e delicato. La partenza iniziò alle 5 di mattina da Catania e appena giunti al casello autostradale di San Gregorio il convoglio  viene assalito da un commando che cominciano a sparare. I carabinieri non hanno il tempo di reagire e vengono uccisi ,mentre l’autista si salva solo lo credevano morto. Angelo Pavone viene prelevato e fatto rientare in città. Dopo undici giorni il suo cadavere verrà ritrovato in una discarica di rifiuti alle porte di Catania, con segni di brutali torture e ucciso per autostrangolamento che avviene con una corda legata contemporaneamente a mani piedi e collo,una raggelante tecnica usata dalla mafia.

In quella stessa data era prevista a Catania la visita del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, il quale si recò all’Ospedale Vittorio Emanuele per rendere omaggio alle salme dei tre carabinieri. Pertini scrisse un messaggio al Ministro dell’Interno Virgilio Rognoni: ‘Il lutto che così disperatamente colpisce intanto tre famiglie di onesti e valorosi servitori dello Stato è il lutto dell’intera Nazione.’

Ancora oggi non si conosco gli autori dell’eccidio e lo  Stato non ha trovato di meglio che conferire ai tre carabinieri la Medaglia d’oro al valor civile nel 2013 proprio a trentaquattro anni dalla loro morte.

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Rosario Sorace, nasce a Giarre il 13 maggio 1958;nel 1972, a 14 anni, inizia un intenso impegno politico e sociale. A soli 25 anni diventa segretario regionale dei giovani socialisti in Sicilia e dopo due anni, nel 1985, viene eletto al Consiglio Comunale di Giarre. Successivamente, viene eletto al Consiglio Provinciale di Catania dove svolge la carica di Assessore allo Sviluppo Economico. Nel 1991 viene eletto Segretario della Federazione Provinciale del PSI di Catania. Nel contempo consegue la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Catania in cui oggi svolge il servizio in qualità di funzionario di Biblioteca del Dipartimento di Scienze Chimiche. È giornalista pubblicista. Collabora dal 2018 con i giornali on line IENE SICULE, SIKELIAN, IL CORRIERE DI SICILIA e AVANTI LIVE. È un grande di lettore di prosa e scrittore di poesie.
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