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Gli “Ultimo Piano” per Emergency: quando è la solidarietà a suonare

«Mi presento, sono l’Ultimo Piano», dicono, «un giorno ho avuto una pazza idea, volevo provare sensazioni nuove e trasmettere emozioni con la musica», le «sensazione» e le «emozioni» di Carlo, Franco, Melo, Roberto e Serafino, le «sensazione» e le «emozioni» della voce, del bassista, del chitarrista, del batterista e del tastierista appunto de «L’Ultimo Piano» sono tutte rivolte a chi la solidarietà la pratica, sono tutte rivolte a «Emergency».

Un concerto di beneficenza – e il termine è tanto appropriato – quello degli «L’Ultimo Piano» sabato al Gatto Blu, locale nel pieno centro di Catania.

E il concerto, dicevamo, è tutto rivolto a «Emergency», organizzazione umanitaria fondata il 15 maggio del 1994 dal compianto Gino Strada.

La solidarietà a Catania dunque, e i catanesi siamo più generosi di quanto pensiamo sembra dire Agata Scordino che ad «Emergency» è volontaria: «di momenti in cui si riesce a legare convivialità, musica e solidarietà in città se ne organizzano a volte, ed è una cosa estremamente importante».

Il riferimento è, così da fare un esempio, ma di esempi ve ne sarebbero più di uno, è alle «100 cene» che, ormai giunta alla sua VII edizione, che, tra cene e pranzi organizzati da chef, ha il fine di sostenere gli ospedali di «Emergency», in particolare quest’anno il ricavato è andato al Sudan, Sierra Leone, Uganda, e Afghanistan.  

«In questa fase dove vige il pensiero unico – e il pensiero è per narrazione sulle guerre –  è anche una consapevolezza è quello di mostrare quello che i nostri occhi vedono», spiega ancora la Scordino.

Del resto, «ogni goccia d’acqua fa un oceano», e a chiosare è sempre la Scordino.

«Ogni goccia d’acqua fa un oceano», e chissà se quanto espresso potrebbe essere preso a verso da«L’Ultimo Piano», in questo momento impegnati nella promozione del loro secondo album di inediti, «che raccoglie anni di emozioni, gioie, e qualche dispiacere»: cosa che capita.

«La storia continua», dicono, e con «Emergency» un passo in più è stato scritto.

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Marco Pitrella è nato a Brescia, cresciuto a Grammichele e residente a Catania. Giornalista-avvocato o avvocato-giornalista? per Google è un saggista. Del resto, ha scritto un libro "John Lennon e me", ormai diventato un brand di magliette e mutande. Di anni 37, non è ancora pronto per la mezza età.
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