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Matteo Messina Denaro non ha potuto votare


La colpa è della Magistratura che lo perseguita da alcuni decenni, impedendogli di esercitare un diritto costituzionale.
Ma adesso tutto cambierà.
La prossima riforma della giustizia conterrà alcuni punti fondamentali.
L’ azione penale diventerà facoltativa, nel senso che i Pubblici Ministeri non avranno più l’obbligo di processare chi commette reati, anche gravi.
I PM saranno nominati dal Parlamento per quote, a seconda della rappresentanza dei vari partiti. Sarà il Parlamento a decidere quali reati perseguire e quali no.
Verranno esclusi tutti i reati fiscali e quelli contro la Pubblica Amministrazione.
Ciò perchè bisogna garantire ai politici e agli amministratori di svolgere con serenità il loro ruolo, senza interferenze della Magistratura.
E poi, loro sono eletti dal popolo, i magistrati no.
I capimafia, specie coloro che sono portatori di voti ai politici, non potranno essere processati senza l’autorizzazione del Parlamento.
Hanno un merito: quello di avere indotto i cittadini a votare, eliminando così la piaga dell’astensionismo.
È ovvio che sarà ripristinata l’immunità parlamentare, che rimarrá sempre, anche quando si è cessati dalla carica.
Sarà una prerogativa che si aggiunge al vitalizio.
Per quanto non previsto nel superiore elenco si farà riferimento al “Piano di Rinascita Democratica” di Licio Gelli.
Lì vi è tutto, anche il suggerimento su come riformare la Costituzione.
Infine, per tranquillizzare i cittadini, sarà usato il pugno duro verso gli immigrati, i rom, i barboni, i ladri di polli degli allevamenti intensivi, gli scippatori dei nostri nonni.
Le città saranno finalmente sicure.
Adesso mi sento proprio di esclamare:
” Questo è il Paese che amo! “

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Laureato in Giurisprudenza nell’ Università di Catania. Avvocato penalista di lunga e consolidata esperienza, patrocinante presso la Suprema Corte di Cassazione e Giurisdizioni Superiori. In particolare modo svolge attività di assistenza e consulenza legale, nonché attività di rappresentanza e difesa in sede contenziosa e stragiudiziale, principalmente nel settore del diritto penale e prevalentemente nelle seguenti materie: Reati contro l’ordine pubblico; Reati contro la Pubblica Amministrazione; Reati contro la persona; Responsabilità medica; Diritto penale del lavoro; Reati contro il patrimonio. E’ stato uno dei fondatori del Movimento La Rete e poi deputato regionale dello stesso gruppo politico all’Assemblea Regionale Siciliana per due legislature. E’ un animatore e un attivista dell’impegno antimafia a Catania in Sicilia e si è distinto nell’attività professionale difendendo molti collaboratori di giustizia che hanno reciso i legami con Cosa Nostra.
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