L’illegalità imperversa

Ho letto numerosi commenti di parte, privi di alcuna logica, specie di coloro che nulla conoscono dei fatti e non hanno letto neppure la copertina del fascicolo.
È opportuno, oltre che doveroso e saggio, prendere atto del comunicato ufficiale della Procura della Repubblica e attendere gli esiti processuali.
Pertanto, ogni illazione sulla vicenda deve ritenersi priva di fondamento.
In uno Stato moderno e civile, dove vige la separazione dei poteri, avviene così.
Fermo restando il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Comunque il provvedimento del GIP di Catania nei confronti dell’ex rettore Basile, dell’ex assessore al Comune di Catania Mirabella, e di altri soggetti tra medici e imprenditori, tutti indagati per gravi reati, è la tragica conferma che la illegalità continua ad imperversare senza vergogna.
Anche chi, come Francesco Basile, è già stato rinviato a giudizio per i concorsi truccati all’Università, pare persista in comportamenti illeciti.
Saranno le successive fasi processuali a fare chiarezza definitiva, ma comunico che, in caso vi fosse un richiesta di rinvio a giudizio anche per gli attuali indagati, nella qualità di presidente dall’associazione “Antimafia e Legalità”, farò richiesta di costituzione di parte civile.
Lo consentono l’atto costitutivo e lo statuto.
Analoga richiesta l’associazione ha già avanzato nel procedimento denominato “Università Bandita”, e si è in attesa che il Tribunale decida in merito.
Faccio appello a tutti i cittadini onesti di Catania e a tutte quelle forze sociali impegnate per un vero cambiamento.
Catania deve risorgere, l’illegalità deve essere sconfitta.
Ovunque essa si annidi.