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Lettera aperta a Giorgia Meloni

Cara Giorgia, 

hai più volte affermato, testualmente, che “Fratelli d’Italia ha sempre fatto della legalità la sua bandiera”.

Molto prima di te, quando non eri ancora nata, analogo concetto espresse Giorgio Almirante  con riferimento al M.S.I.

NEL 1993, qualche mese prima di essere ucciso dalla mafia e da settori deviati dello Stato e della politica, Paolo Borsellino disse pubblicamente, ed io ero presente, che “Se un politico viene anche solo sfiorato dal sospetto di avere commesso attività illecite  e moralmente censurabili, deve fare un passo indietro  in attesa che la sua posizione si chiarisca.

A prescindere dai processi e dalle sentenze di condanna.

E se non lo fa spontaneamente deve essere il suo partito a farglielo fare”.

Per Borsellino la questione morale viene prima di tutto.

Se tale tesi è giusta e condivisibile, ritengo necessario elencare alcuni fatti e porre  qualche domanda.

Diversi esponenti di Fratelli d’Italia risultano coinvolti in vicende gravi.

A Palermo un arresto per voto di scambio politico-mafioso.

La sindaca di Terracina arrestata con un’accusa di corruzione, e costretta a dimettersi.

L’ eurodeputato Carlo Fidanza accusato di corruzione.

Un esponente del tuo partito indagato perchè accusato di avere preso tangenti quando era capo ufficio acquisti alla Fiera di Milano.

E questi sono solo alcuni episodi.

Con i soggetti che ho menzionato sei stata fotografata, pertanto li conosci bene. 

Due domande, visto che i giornalisti asserviti alla politica non te le fanno.

1) Non risulta che su tali episodi, o su altri simili, tu abbia fatto dichiarazioni, per condannarli e prenderne le distanze.

Lo farai?

Resto in attesa.

2) Pensi che, ad onta delle tue dichiarazioni sulla “bandiera della legalità”, nelle tue liste per le elezioni del 25 settembre vi saranno candidati che Paolo Borsellino escluderebbe?

Rifletti bene prima di rispondere, perchè so che alcuni di questi sono già in campagna elettorale.

Vedi Giorgia, parlare è una cosa, essere coerente con quanto si dice è merce rara, specie in politica.

Allora, se vuoi risultare credibile, innanzi tutto prendi le distanze dagli inquisiti e condannati, poi ripulisci le liste dei tuoi candidati.

Altrimenti sei come gli altri, per nulla credibile.

E poichè sono un uomo libero, posso dirti che questo discorso vale per tutti i partiti e tutte le loro liste.

Senza rancore.

Enzo Guarnera (un cittadino).

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Laureato in Giurisprudenza nell’ Università di Catania. Avvocato penalista di lunga e consolidata esperienza, patrocinante presso la Suprema Corte di Cassazione e Giurisdizioni Superiori. In particolare modo svolge attività di assistenza e consulenza legale, nonché attività di rappresentanza e difesa in sede contenziosa e stragiudiziale, principalmente nel settore del diritto penale e prevalentemente nelle seguenti materie: Reati contro l’ordine pubblico; Reati contro la Pubblica Amministrazione; Reati contro la persona; Responsabilità medica; Diritto penale del lavoro; Reati contro il patrimonio. E’ stato uno dei fondatori del Movimento La Rete e poi deputato regionale dello stesso gruppo politico all’Assemblea Regionale Siciliana per due legislature. E’ un animatore e un attivista dell’impegno antimafia a Catania in Sicilia e si è distinto nell’attività professionale difendendo molti collaboratori di giustizia che hanno reciso i legami con Cosa Nostra.
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