Addio, re del trash catanese, era veramente il numero 1

Fenomeno poco comprensibile a livello nazionale, Antonio Caponnetto in arte Brigantony era la manifestazione della Catania popolare, quella dei quartieri più caratteristici della città.
Da quei quartieri e dell’incredibile seguito che aveva e che continuerà ad avere anche post mortem, traeva il suo impressionante consenso.
Ricordo quando fu organizzato in una piccola contrada di nome Miscarello un suo concerto gratis, ci fu l’invasione di Catania e dell’intera provincia per ascoltarlo.
Come sarà definito dai posteri: neomelodico? Niente affatto!
Cantava in catanese e non in napoletano; faceva la parodia dei brani di rock and roll (Me nannu roccu) Funky (I Feel Good di James Brown diventava Affiu U Curtu), In A Final Countdown diventava Mi Stuppai una Fanta (La Fanta aranciata dovrebbe ringraziarlo).
Tutti i generi musicali che vanno dal rock, al funky, alla disco, al metal venivano parodiati ed i testi con i classici doppi sensi a carattere sessuale erano esilaranti coadiuvati dal tipico umorismo catanese.
Queste parodie, alcune veramente geniali, dimostrano che aveva buona conoscenza del mondo musicale internazionale.
Non era uno sprovveduto, sapeva quello che faceva ed era dotato di una vis comica tipica di chi fa ironia e soprattutto di autoironia, sebbene talvolta apparisse un po’ grossolano.
Signori: Stuppiamo una Fanta in memoria al simpatico Brigantony
Così lo voglio ricordare: con simpatico affetto ADDIO, RE DEL TRASH CATANESE, ERA VERAMENTE IL NUMERO 1