Maria Regina di Scozia

Regia di Josie Rourke, con Saoirse Ronan, Margot Robbie, Guy Pearce, Jack Lowden, Usa UK, 2018 (124’)). In streaming su Netflix
La vicenda di Maria Stuart, giovanissima sposa dell’erede al trono francese, rimasta vedova a 18 anni, è stata ampiamente frequentata dal cinema. Chi ha una certa età ricorderà sicuramente di aver visto in tv l’interpretazione di Katharine Hepburn in un film di John Ford del 1936 a fianco di Frederic March, e poi probabilmente al cinema la versione di Vanessa Redgrave diretta nel 1971 da Charles Jarrot. Ma la tragica vita della cattolica Maria ha percorso altri film e altre serie e sceneggiati incentrati sul regno di Elisabetta I che non potevano tacere dello scontro tra le due regine e le due corone. Qui assistiamo a una versione che risente nella messa in scena di echi teatrali (in positivo) e nella sceneggiatura di un aggiornamento alle tematiche femministe del momento (in chiaroscuro). Non c’è dubbio che lo scontro tra la giovanissima Maria, cattolica ma aperta al progresso, e la cugina Elisabetta, protestante e incastrata nella tradizione, si avvantaggi di una lettura che vede le due donne accomunate in un destino che le vincola ai voleri degli uomini, pur tendendo alla complicità femminile. Uomini che da un lato piegano il volere di Maria, sfruttandone anche il corpo e, dall’altro, costringono Elisabetta e a pensare e comportarsi come un uomo
La giovane regina di Scozia vorrebbe trovare un accordo con la Regina d’Inghilterra, ma la sua stessa esistenza è un pericolo costante per il trono, soprattutto perché Elisabetta non ha marito né figli. E quest’ultima sarebbe tentata, almeno in questa versione della storia, a lasciare alla sua morte la corona alla cugina, se non fosse per gli intrighi di corte che la obbligheranno invece al passo estremo della condanna a morte. La storia è nota, l’interpretazione in chiave di “sorellanza” forse è meno coerente con i fatti ma resta uno dei punti di forza del film, anche o soprattutto nel suo distaccarsi dai precedenti. Inoltre Saoirse Ronan dà forza e veridicità al suo personaggio, tanto quanto la maschera di trucco imposta a Margot Robbie rende la coercizione del ruolo in cui Elisabetta si sente costretta. Alcuni altri inserimenti, che rendono più moderna, anche dal punto di vista degli usi e costumi sessuali, la vicenda, sembrano un po’ sopra le righe, mentre lo scontro di scenografie, tra una Scozia che appare preistorica e rocciosa e la corte inglese Elisabettiana sfavillante e lucida, replicano il confronto tra le due regine, che si conclude con un incontro, mai avvenuto nella realtà, in una scena segnata da drappi e veli che dividono le due protagoniste. Il teatro, si diceva, anche perché la regista viene da importanti esperienze teatrali e le ha piegate, bene, al servizio della sua storia
Voto: 7 ½