L’oppressione in Russia

Altra condanna a 9 anni per il leader dell’opposizione Alexey Navalny
Prima hanno cercando di avvelenarlo nell’agosto del 2020 e adesso viene seppellito in carcere con condanne su accuse inventate e costruite ad arte . E’ questo il destino Alexey Navalny ,il leader che si oppone fieramente e a viso aperto a Putin e che adesso subisce una condanna a 9 anni di carcere per frode. Navalny è già detenuto in una colonia carceraria da circa un anno sulla base di altri capi di imputazione. Questo nuovo processo che si conclude in un momento davvero drammatico per l’aggressione militare della Russia all’Ucraina ha il preciso obiettivo di tenere Navalny dietro le sbarre per il più a lungo tempo possibile. Adesso il tribunale Lefortovo di Mosca lo ha giudicato colpevole di “frode su larga scala”. Tale udienza si è svolta a Pokrov, una colonia carceraria che si trova a est di Mosca, dove Navalny è detenuto. Subito dopo la sentenza, la polizia russa ha persino arrestato i due avvocati dell’oppositore. Un fatto che mostra il volto di questo regime dittatoriale e viene riferito che i due legali, Olga Mikhailova e Vadim Kobzev, subito dopo aver finito di rispondere alle domande dei giornalisti sono stati prelevati dai politiziotti. Il commento di Navalny è stato duro affermando che il presidente russo Vladimir Putin “ha paura della verità”. Navalny è stato dichiarato colpevole anche di oltraggio alla Corte ed è stato anche condannato a pagare una multa di 1,2 milioni di rubli. In questo modo il leader dell’opposizione russa rischia altri 13 anni di reclusione che tra l’altro recentemente è stato inserito nella lista dei terroristi ed estremisti redatta dall’ente Rosfinmonitoring, il servizio federale per il monitoraggio finanziario. A gennaio è stato anche arrestato il fratello Oleg. Si ricorderà che nell’agosto del 2020 Navalny è stato vittima di un avvelenamento con l’agente nervino Novichok, rischiando di morire. Infatti gli specialisti tedeschi hanno trovato tracce della neurotossina sulla bottiglietta d’acqua che gli era stata offerta gratis dall’hotel nel quale alloggiava, a Tomsk.
Navalny si trova costretto in carcera condannato ad una pena detentiva di 2 anni e mezzo e ormai i suoi collaboratori disperano sul fatto che possa uscire poiché questa ulteriore condanna impedisce al dissidente russo quel barlume di possibilità che aveva di essere rimesso in libertà. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha espresso con durezza la sua posizione dichiarando di essere “Inorridita dalla notizia che il premio Sakharov Alexei Navalny è stato dichiarato colpevole in un nuovo processo farsa. Questa è una presa in giro della giustizia. Chiediamo il suo rilascio immediato. Siamo al fianco suo e di tutti i russi che si oppongono alla corruzione, al dispotismo e alla guerra”.
Tra le prime reazione anche quelle del portavoce del premier britannico Boris Johnson che ha definito la condanna frutto di “accuse fabbricate“. “I nostri pensieri sono per Aleksei Navalny e la sua famiglia, mentre egli continua a mostrare un incredibile coraggio nell’opporsi al regime” del Cremlino. Le imputazioni addebitate a Navalny ha aggiunto il portavoce sono “altre accuse fabbricate che Putin usa contro chi cerca di chiamarlo a rispondere dei suoi atti”. Un intervento anche del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, che chiede l’immediato rilascio condannando con forza la nuova sentenza.