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Il suicidio del matematico ucraino Kostantin Olmezov

In mezzo a morte, distruzioni, esodi e crimini di guerra il suicidio del matematico ucraino Konstantin Olmezov può far pensare ad un effetto collaterale dell’aggressione della Russia all’Ucraina. Mentre in realtà mostra ancora una volta il segno evidente del volto di un regime oppressivo, senza libertà  guidata da un dittatore qual’è Putin. Olmenov era stato arrestato il 26 Febbraio mentre cercava di lasciare il Paese, dove viveva e lavorava.  Fermato mentre cercava di scappare per raggiungere il proprio Paese è stato arrestato e imprigionato per quindici giorni presso una stazione degli autobus a Mosca . Le autorità di polizia si sono inventati un caso “teppismo minore”, come viene  riportato dall’associazione Ukrainian Mathematicians. Detenuto per  15 giorni era stato invitato a continuare gli studi universitari in Austria e aveva provato di nuovo a partire. Dopo aver acquistato un biglietto aereo per la Turchia non è riuscito neanche questa volta a partire. 

“Stavo cercando di uscire da qui per difendere il mio Paese, difenderlo da coloro che volevano portarmelo via”, avrebbe scritto il matematico.

Colto da disperazione ha deciso di togliersi la vita secondo quanto comunicato dal suo avvocato russo Dmitry Zakhvatov. Era una personalità di grande valore accademico il  matematico e l’avvocato Zakhvatov ha proseguito che sarebbe stato costruito un protocollo amministrativo che “è stato fabbricato contro lo scienziato e a causa di questo Olmezov è stato trattenuto in arresto per 15 giorni”.

Konstantin Olmezov aveva studiato all’università Nazionale di Donetsk che fu costretto a lasciare a causa della guerra e proseguì poi i suoi studi al Mipt (Moscow Institute of Physics and Technology), in Russia.

Gli Ukrainian Mathematicians scrivono che  Konstantin aveva studiato all’Università Nazionale di Donetsk, che ha dovuto lasciare a causa della guerra  continuando poi gli studi di matematica al Mipt, in Russia. “Konstantin  era innamorato della combinatoria additiva. Era anche un poeta, il suo canale su Telegram è pieno di poesie”, hanno ricordato con commozione i colleghi.

L’avvocato russo Dmitry Zakhvatov, ha fatto sapere di aver ricevuto “un rapporto in cui si dice che questa mattina (20 marzo ndr), Konstantin Olmezov si è suicidato, lasciando un biglietto di addio, dove ha scritto che si è ucciso perché non poteva sopportare gli orrori di quello che sta succedendo. Un matematico talentuoso e promettente.   Per lui – ha proseguito l’avvocato  – la mancanza di libertà era peggio della morte”. Il matematico ha scritto parole struggenti nella sua lettera d’addio: “Sono venuto in Russia nel 2018 per fare scienze. Mi vergogno un po’ di fronte ai miei amici ucraini. Sono ferito da ogni proiettile che cade sulle strade di Kiev. Leggendo i rapporti, immagino queste strade sotto i bombardamenti. Dal primo giorno ad oggi sono stato con voi con tutto il cuore, anche se è chiaro che non ho salvato nessuno… Gli ufficiali dell’FSB che mi hanno arrestato mi hanno parlato come a un traditore, ma la mattina del 24 febbraio mi sono sentito tradito”. Un vero e proprio lascito testamentario per la resistenza ucraina. 

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Rosario Sorace, nasce a Giarre il 13 maggio 1958;nel 1972, a 14 anni, inizia un intenso impegno politico e sociale. A soli 25 anni diventa segretario regionale dei giovani socialisti in Sicilia e dopo due anni, nel 1985, viene eletto al Consiglio Comunale di Giarre. Successivamente, viene eletto al Consiglio Provinciale di Catania dove svolge la carica di Assessore allo Sviluppo Economico. Nel 1991 viene eletto Segretario della Federazione Provinciale del PSI di Catania. Nel contempo consegue la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Catania in cui oggi svolge il servizio in qualità di funzionario di Biblioteca del Dipartimento di Scienze Chimiche. È giornalista pubblicista. Collabora dal 2018 con i giornali on line IENE SICULE, SIKELIAN, IL CORRIERE DI SICILIA e AVANTI LIVE. È un grande di lettore di prosa e scrittore di poesie.
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