A Napoli letti i 1055 nomi delle vittime delle mafie

In tempo di pace anche noi abbiamo avuto una guerra che ha avuto più di mille morti. Il cosiddetto Belpaese ha questo cancro delle mafie che ormai colpisce tutte le città italiane e non è relegato solo alle aree territoriali in cui queste organizzazioni criminali sono nate. Nella XXVII giornata della memoria della vittima di mafia saranno ricordati i nomi di 1055 di coloro che sono stati uccisi a seguito del loro impegno contro il crimine. Sono i nomi di magistrati, di carabinieri, poliziotti, preti, giornalisti, sindacalisti, bambini, che sono stati uccisi.
Questa importante iniziativa promossa da Libera e Avviso Pubblico che si avvalgono anche della collaborazione della Rai e che quest’anno si svolge a Napoli e contemporaneamente in migliaia di luoghi d’Italia e città del mondo dove si terranno momenti di lettura, riflessioni, incontri, per fare memoria dei 1055 nomi che Libera ha scelto di non dimenticare.
Il Presidente e fondatore di Libera Don Luigi Ciotti tiene a precisare lo spirito che anima la manifestazione: “Non è la retorica della memoria, non è un evento, ma è una memoria viva. Loro sono morti, uccisi dalla violenza criminale mafiosa, noi dobbiamo essere più vivi. È una memoria che non si esaurisce con il 21 marzo, tutti i giorni abbiamo una responsabilità e un impegno: non ingabbiare la memoria del passato, ma farla vivere nel presente e trasmetterla alle nuove generazioni. Il nostro Paese deve ricordare non solo i nomi importanti, ma tutti quei figli, padri, madri, mariti, mogli il cui dolore dei familiari è uguale e profondo. Il Paese deve scrivere quei nomi nelle proprie coscienze perché sono morti per la democrazia, per la libertà”. Adesso anche il Coni e il mondo dello sport scende in campo per tenere viva la memoria e gli atleti, federazioni e realtà sportive di promozione sociale in questo fine settimana hanno indossato una maglia simbolica con la scritta “Lo sport non vi dimentica”.
Centinaia di familiari delle vittime di mafia, che provengono dalla Calabria, dalla Sicilia,dalla Puglia, dalla Campania e dal Nord Italia si sono incontrati nella città partenopea al monastero di Santa Chiara e a piazza del Gesù per l’assemblea nazionale e a seguire la veglia ecumenica nella Basilica di Santa Chiara. In Piazza plebiscito sono stati letti i nomi alla presenza anche del presidente della Camera, Roberto Fico. Luigi Ciotti ha equiparato questa ricorrenza a quella che stiamo vivendo con la guerra in Ucraina: “Camminiamo a Napoli e in altre parti del mondo perché la memoria si trasformi in responsabilità e impegno anche per dire che le mafie e le guerre hanno la stessa radice: quella della violenza. La parola pace è l’unica parola per la quale dovremmo essere tutti abilitati a parlare con forza. Abbiamo bisogno di un Paese che valorizzi le cose positive e al tempo stesso sappia dissipare le ombre”.