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Lee Morgan, il talentuoso trombettista ucciso in un litigio

Sono trascorsi esattamente 50 anni dalla tragica vicenda del locale Slugs’ di New York, che ha visto come protagonista Helen Moore la donna che cinque anni prima aveva salvato dalla forte tossicodipendenza il talentuoso trombettista Lee Morgan.

La Moore, pur avendo 13 anni di differenza, diventò la “moglie “ di Lee Morgan (Morgan a suo volta era già stato sposato), si prese cura di lui, lo aiutò ad uscire dal baratro in cui  si era cacciato,  divenne il suo manager, ed ebbe il merito di rilanciare un musicista in crisi vittima di un brano che, lo aveva reso famoso come The Sidewinder  che non a caso è  diventato un immortale classico del jazz moderno; il brano lo lanciò nell’Olimpo e l’inatteso successo diventerà come se fosse stata applicata la legge del contrappasso la sua maledizione.

Morgan era costretto dal suo produttore Alfred Lion fondatore della Blue Note ad inserire brani nei suoi dischi che avessero le potenzialità di The Sidewinder, un brano il cui insperato successo economico (furono vendute ben 600.000 copie nel 1964) salvò dalla bancarotta la casa fondata dallo stesso Lion.

Eppure, trascorso qualche anno da quel successo, Morgan era ricaduto e sembrava che non ci fosse la possibilità di rilanciare la carriera musicale, almeno sino a quando non incontrò Helen Moore che fu decisiva sia nel suo ritorno in scena che per il suo tragico epilogo.

Epilogo che vide lei, abbandonata da lui, trasformarsi in assassina come  avvenne proprio il 19 febbraio 1972 quando un colpo di pistola partito accidentalmente, dopo un banale litigio tra i due, scriveva la parola fine all’esistenza di Lee Morgan.

E dire che il trombettista sembrava che avesse ritrovato la voglia di suonare e che stesse per compiere il salto di qualità che lo avrebbe portato definitivamente nell’Olimpo tra i grandi della musica jazz.

Vicenda raccontata nello splendido documentario intitolato I Called Him Morgan del regista Kasper Collin uscito nel 2016 e che fu presentato fuori concordo nel festival del cinema a Venezia.

In questo documentario è possibile vedere , oltre ai filmati di repertorio, e sentire la storia raccontata dall’assassina e degli amici di Morgan che hanno suonato con lui tra cui Bennie Maupin, Wayne Shorter, Billy Harper, Jymie Merritt solo per citarne alcuni.

E li scopriremo le cause della tragedia dello Slugs’ che 50 anni fa concluse in modo imprevisto la storia di uno dei più talentuosi trombettisti di tutti i tempi.

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Nato a Riposto nel 1966, laureato in Filosofia a Catania nel 1991, dopo la gavetta nelle scuole legalmente riconosciute, dal 1996 accetta incarichi a tempo determinato in provincia di Sassari (Olbia, Ozieri, Alghero, Sassari) ottiene l'abilitazione all'insegnamento nel marzo 2000, e nel 2007, dopo avere lavorato per 5 anni al Liceo Classico della Maddalena, viene assunto a tempo indeterminato presso il Liceo Classico di Olbia dall'anno scolastico 2007/2008 divenendo titolare sino al 2016.Nel 2015 torna ad insegnare in Sicilia e dal 2018 ha preso la cattedra del Liceo Classico Michele Amari. Si è occupato di politica giovanissimo militando nell'arco dal 1983, nel 1990 si iscrive nel PCI, diventa membro del direttivo del PDS. Nel 2013 fonda la pagina FB Ripostesi per l'Alternativa e poi l'Angolo di Coordy diventando un opinionista locale sempre più apprezzato dai lettori per le analisi politiche locali. Ama leggere, giocare a scacchi frequentando circoli e partecipando a tornei singoli e a squadre, ascolta jazz ( dal 1991 al 2000 ha condotto un programma su Radio Eurosicilia International il cui nome è Jazztrain) e da qualche anno suona il contrabbasso.
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